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attività scolastiche:

DNA in tasca

sei in Istituto Comprensivo - Di Vona - indirizzo umanistico scientifico - corso D - lavori 06-07 - pagine delle attività

LABORATORIO di GENETICA

RELAZIONE della SECONDA LEZIONE, PROGETTO: “PRODOTTI delle BIOTECNOLOGIE„

Lo scopo di questa seconda lezione era quello di imparare quali sono e a cosa servono le biotecnologie. Questa parola sta a significare: “Tecnologie umane applicate alla vita (anche a cibi come: il pane, il latte, il vino, la birra…)”. Elemento principale di questa lezione è stato il lievito.
La lezione consisteva nello svolgere alcuni esperimenti capire l’uso delle biotecnologie.
Il primo esperimento serviva nel dimostrare come si comporta un impasto con aggiunta di lievito e differenti “ingredienti”.
Preparare i seguenti ingredienti:

Dopodiché mescolare e sciogliere il lievito con l’acqua in un Baker. Ora ciascun gruppo aggiunge 1 cucchiaino di un elemento diverso: Lattosio, Glucosio, Sale e Nulla.
Mescolare bene il tutto ed aggiungere la farina. Successivamente versare 25 ml di impasto in un Baker, poi scaldarlo a 50°C. Aspettare circa 45 minuti. Si può osservare che i diversi impasti si sono gonfiati perché il lievito produce CO2. Essi però si gonfiano in modo differente ( per errore nel nostro caso non è successo) l’impasto contente glucosio si gonfia maggiormente perchè il glucosio nutre le cellule di lievito che si riproducono e aumentano le emissioni di anidride carbonica. Il secondo per volume è l’impasto normale, poi quello contenete lattosio e per ultimo il sale perché uccide le cellule del lievito.

Il secondo esperimento consisteva nel dimostrare che noi quando espiriamo emettiamo anidride carbonica.
Si procede come segue:
In 200 ml di acqua si aggiunge qualche goccia di BBT [Blu di Bromo Timolo]; l’acqua assume così un colore bluastro. Con una cannuccia soffiare nell’acqua, dopo qualche minuto l’acqua inizia a diventare verde e successivamente gialla; questo perché il BBT reagisce con l’anidride carbonica.
Ma per sapere che si tratti proprio di CO2 si può riempire un Baker di acqua frizzante e aggiungere qualche goccia di BBT; subito l’acqua assume un colore giallo immediatamente perché qui è presente maggiore quantità di CO2 che nell’ aria dei nostri polmoni.

Il terzo esperimento serviva per dimostrare la produzione di anidride carbonica da parte del lievito.
Riempire un Baker con:

Mischiare bene il tutto ed aggiungere glucosio o lattosio o sale o nulla.
In una ciotola mettere dell’acqua distillata ed aggiungere 2 cucchiaini di Cloruro di Calcio [CaCl2] e scioglierlo. Successivamente con una pipetta mettere a gocce l’alginato nella bacinella; si formeranno delle piccole sfere che galleggiano. Successivamente filtrare il tutto con un colino e pulire le palline con acqua distillata. Poi riempire un baker con 100 ml di acqua e 5 gocce di BBT; aggiungere le sfere. Si può notare che vi sono differenze nel galleggiamento delle palline rispetto all’elemento aggiunto; si può anche notare che presto che nel Baker contenente le sfere di glucosio l’acqua diventa giallina, poi sempre meno rispettivamente con nulla, lattosio e sale.

Quarto esperimento, osservare il lievito al microscopio:

Si notano così, con un microscopio 100x, delle piccole bollicine che si muovono esse sono cellule di lievito, un organismo unicellulare.
Se si aggiunge una goccia di liquido ad immersione esse appaiono ancora più chiaramente.

Quinto esperimento, i batteri si nutrono di amido e si moltiplicano.
Si prepara un terreno di coltura mettendo in un baker:

Mischiare il tutto e scaldarlo nel microonde per 1 minuto, successivamente versare il contenuto in 10 petri. Un volta asciutto strofinare il dito nella petri o aggiungere qualche goccia di acqua e terra.
Mettere una parte di queste petri nel congelatore ed una parte in un’incubatrice per parecchie ore. Ora aggiungere ad ogni petri qualche goccia di soluzione di Lugol, una soluzione che colora in blu l’amido. Si nota che nelle petri rimaste nel congelatore il terreno di coltura si colora interamente di blu, ciò significa che i batteri al freddo non si sono nutriti dell’amido e non si sono neppure riprodotti. Nelle petri tenute nell’incubatrice, invece, si notano diverse zone bianche quelle sono zone prive di amido perché i batteri moltiplicatisi lo hanno mangiato.