Visita all' abbazia

di Chiaravalle

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Il 5 marzo siamo andate con la nostra classe a visitare l'abbazia di Chiaravalle. E' stata fondata dal monaco dell'ordine cistercense san Bernardo nel 1135 , con i monaci Alderico, Roberto e Stefano. In quegli anni c'era un conflitto tra il vescovo e il papa di Roma, cosė per riappacificarsi con il vescovo, il papa manda il monaco Bernardo che riesce a portare la pace. I cittadini in segno di gratitudine gli regalano dei soldi e del terreno sul quale lui avrebbe costruito l'abbazia. Bernardo, con l'aiuto di altri 11 monaci, come vuole la tradizione, ha bonificato il terreno(aiutato anche dalle cicogne che si mangiavano le biscie e altri animali nocivi) e coltivato. Il prato veniva tagliato 15 volte all'anno! Nel 1200 i monaci, cercando di trovare il modo per conservare il latte, inventano il grana padano. Una parte dell'abazia(la foresteria) era riservata ai forestieri e ai pellegrini, che venivano ospitati per qualche giorno. Nella costruzione dell'Abbazia ci sono delle imperfezion:, le colonne pių vicine all'altare, che entravano nel terreno per quattro metri, sono in stile romanico, mentre quelle pių lontane stile gotico.Un numero di finestre o nicchie sono presenti da una parte dell'edificio , un diverso numero dall'altro .Queste imperfezioni sono state costruite apposta,per mostrare l'inferioritā dell'uomo rispetto alla perfezione del Paradiso e di Dio. La chiesa ha la pianta a croce latina, con due transetti, quello di destra che rappresenta la morte, quello di sinistra la vita. Nel transetto rappresentante la morte c'è sulla parete un bellissimo affresco: l'uccisione dei monaci e delle monache circencensi a Praga, nel 1600. C'č anche una statua rappresentante da una parte l'uomo dall'altra la donna, scolpita dal famoso scultore Giacomo Manzų.La statua prendeva le caratterisrtiche di una donna e le riproduceva nella parte destra, mentre quelle maschili erano riprodotte alla sinistra.. Nel transetetto di destra, invece,č raffigurato l'albero genealogico dell'ordine circencense. Ai piedi dell'albero, vicino alle radici, c'č san Benedetto da Norcia, in un ramo centrale c'č un monaco che con i piedi schiaccia Satana. Nei rami centrali, nel mezzo dell'albero, ci sono monaci pių importanti dell'ordine cistercense. La chiesa oltre a essere divisa nei transetti è divisa anche in navate, c'è la navata centrale, quella laterale di destra e quella laterale di sinistra, divise fra di loro da colonne piuttosto tozze. L'affresco all'entrata rappresenta le tre azioni,-costruzione, consacrazione e donazione- dell'abbazia di Chiaravalle. Nel giardino interno al monastero,detto chiostro, sul quale si affacciano tutte le stanze, ci sono quattro colonne annodate fra loro che rappresentano i 4 evangelisti: Luca, Marco, Giovanni e Matteo, legati fra loro. Vi si ammira la torre nolare fatta da Pecorari. In una navata laterale c'è la "madonna dei favori", una statua alla quale i monaci esprimevano dei desideri e alla quale abbiamo chiesto anche noi un piccolo favore. Sul soffitto era dipinto un coro di angeli, e alcuni monaci affermano che nel lontano medioevo, mentre alcuni monaci cantavano, quegli angeli scesero e si unirono ai loro canti. Un altro presunto miracolo č quello raccontato da un monaco che una volta, assorto in preghiera, vide la Madonna che allattava Gesų che gli fece cadere una goccia di latte in bocca. La vita dei monaci è regolata rigorosamente.La settimana dei monaci è divisa in due parti, martedė, giovedė e domenica erano i giorni grassi, lunedė, mercoledė e domenica i giorni magri. La sera i monaci sono abituati a salire una scala che porta al dipinto della Madonna della "buonanotte" alla quale rivolgono una preghiera e augurano la buona notte. Il Capitolo era la sala dove ogni giorno si leggeva uno dei 73 capitoli. in questa sala si discuteva dei problemi inerenti l'abbazia e delle loro possibili soluzioni . I novizi però non potevano partecipare; in quel caso si diceva che "non avevano voce in capitolo" e si limitavano ad osservare da fuori quanto avveniva all'interno. Nel 1798 Napoleone Bonaparte scaccia i monaci dal monastero e lo mette all'asta. Solo nel 1952 i cistercensi possono tornare nell' abbazia, diventata ormai una parrocchia e quasi completamente restaurata. La visita è stata molto bella, anche se le professoresse ci hanno ricordato che non dobbiamo solo scattare foto , ma soprattutto ascoltare la guida e prendere appunti.

 

 

il pluricidio dei monaci e delle chiostro dell'abbazia esterno dell'abbazia di chiaravalle
monache a praga nel 1600