Dante e l’Islam

 

 

Il 22 dicembre scorso, ci siamo recati insieme alle professoresse Malavasi e Urso  alla biblioteca di via Senato per vedere la mostra  intitolata “Dante e l’Islam”.

 

Nel cortile siamo entrati in una casetta di legno nella quale c’erano tre stanze le cui pareti erano interamente ricoperte da immagini e dalle parole delle tre cantiche della Divina Commedia: Inferno, Purgatorio e Paradiso.

Una volta dentro alla biblioteca, la nostra giuda ci ha spiegato le affinità tra gli scritti di Dante e la religione islamica: ci sono molte analogie tra la Divina Commedia e le leggende della tradizione islamica e inoltre nel periodo delle Signorie, in cui appunto visse Dante, il pensiero, la cultura e le scoperte provenienti dal mondo arabo avevano profondamente influenzato la cultura occidentale.

Dante ha preso spunto dal libro del Corano e infatti alcuni personaggi di cui parla nella sua opera sono presenti sia nella “Bibbia” islamica, sia in famosi racconti arabi come “Le Mille e una notte”.

Proseguendo all’interno della biblioteca, abbiamo incontrato i tre luoghi che Dante percorre nel suo viaggio, partendo ovviamente dall’Inferno.

 

L’Inferno

Dante si ritrova in una selva oscura, che è un momento di crisi della sua vita ed è spaventato. Incontra il poeta Virgilio che lo accompagnerà per tutto l’Inferno ed il Purgatorio. Nell’Inferno essi incontreranno le anime cattive divise per gironi, a seconda dei peccati da loro commessi. Essi rimarranno lì per l’eternità.

L’ambiente dedicato all’Inferno aveva le pareti rosse e il pavimento scuro. Dentro ad alcune teche di vetro c’erano varie edizioni antiche della cantica dell’Inferno e dei vasi orientali raffiguranti scene dell’inferno dantesco. Su una parete era disegnata una struttura conica che raffigurava i gironi infernali descritti da Dante.

Il Purgatorio

Dante prosegue il suo viaggio nel monte del Purgatorio dove si trovano le anime di persone che in vita hanno commesso degli errori, ma che in punto di morte si sono pentite. Esse rimarranno nel Purgatorio per un periodo e, dopo aver espiato la loro colpa, saliranno in Paradiso.

Siamo poi entrati nel Purgatorio: un tunnel percorso lungo le pareti da strisce bianche e nere. Anche qui c’erano varie rappresentazioni ed edizioni della Divina Commedia, anche se in numero minore rispetto a quelle dell’Inferno e del Paradiso. Il Purgatorio era rappresentato da un corridoio stretto perché si tratta solamente una via di transito e non si deve rimanere lì per sempre.

Il Paradiso

Nel Paradiso Dante ha come guida Beatrice, la donna da lui amata. Qui si trovano le anime che non hanno commesso peccati nella loro vita e le anime purificate del Purgatorio. Esso si trova sopra la montagna del Purgatorio.

Infine siamo giunti al Paradiso. Esso era posto in un’unica stanza molto grande che aveva una parete ricoperta da uno schermo che riproduceva cielo e nuvole, mentre sul soffitto erano appesi diversi cerchi concentrici di carta bianca, di dimensioni diverse, che scendevano, come per raffigurare i nove cerchi angelici. L’ambiente era bianco e luminoso.  Qui non ho visto oggetti, ma solo testi tra cui il più grande libro della Divina Commedia e il più piccolo: il primo era alto quasi un metro, mentre il secondo non era più alto di nove centimetri.

 

Al termine della visita, abbiamo partecipato ad un laboratorio: ognuno di noi, dopo aver visto un breve filmato sulle scene principali della Divina Commedia, ha ricevuto un foglio da colorare, raffigurante un canto delle tre cantiche, diverso per ogni ragazzo, dove andavano scritti anche alcuni importanti dati della scena da colorare. Al termine di questo lavoro, hanno fatto leggere ad ognuno la propria parte, ad alta voce davanti a tutti. Abbiamo in questo modo costruito la “Divina Commedia della nostra classe”. Poi siamo tornati alla casetta di legno dove abbiamo potuto guardare alcune immagini nelle televisioni collegate agli iPad.

 

La visita è stata interessante perché, dopo la spiegazione che ci ha fatto conoscere alcuni aspetti a noi sconosciuti della Divina Commedia, i laboratori sono stati piacevoli e originali. Vale la pena di visitarla!

 

Lorenzo Fracchiolla 2M