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"Non esiste vascello veloce come un libro
per portarci in terre lontane"
E. Dickinson
Gli alunni della 1M, che da un paio di mesi frequentano la biblioteca della scuola, segnalano ai compagni letture piacevoli di vario genere...
GLI INCANTATORI DI LOMBRICHI - Di Fisk Nicholas - Arnoldo Mondatori Editore - Genere: GIALLO
Una ragazzina è scomparsa. Investigatori “in erba”, insieme ad altri più esperti, vanno alla sua ricerca.
La storia è bella e molto intrigante. Ci si potrebbe quasi fare un film, perché ci sono scene molto movimentate: ti sembra di correre con il personaggio, di essere “brillo” come lui, di provare le sue stesse emozioni…
E’ scritto bene e ha una forma molto scorrevole. La prima parte può sembrare un po’ noiosa, anche se viene descritto molto bene il legame tra la ragazzina e i suoi amici.
Nella seconda parte,invece, l’autore tira fuori il meglio della storia: azione, intrigo, suspence e colpi di scena…
Ha proprio tutte le caratteristiche di un buon giallo: la fine del cattivo è quella giusta e si potrebbe riassumere con il proverbio: “Chi è causa del suo mal pianga se stesso”.
Lo consiglio a tutti, ma soprattutto a chi ama risolvere gli enigmi con la logica e la fantasia.
…E non dimenticate la lente d’ingrandimento!
ANDREA CLARA CLERICI
IL MISTERO DEL METRO - di Catherine Storr - Arnoldo Mondatori Editore (1990) - Genere: GIALLO
Una ragazzina di dodici anni, di Londra, ama viaggiare sui treni della metropolitana: si diverte a vagare per le gallerie e per i tunnel, a salire e a scendere dalle scale mobili…
Un giorno,però, fa un incontro inaspettato e si trova coinvolta in una situazione poco chiara che le rende la vita pericolosa e complicata…
Consiglierei questo libro agli appassionati di gialli, poiché la storia è ricca di colpi di scena ed ha un finale avvincente che mi ha colpito molto.
Buona lettura!
ANNA CHIARA MONTRASIO
BOY - Roald Dahl - Ed. “Gli Istrici” Salani - Genere: Biografico
Boy, come dice l’autore stesso, non è un’autobiografia.
Si tratta di episodi dell’infanzia e della gioventù di Roald Dahl, che nelle lettere che scriveva alla madre dal collegio si firmava appunto “Boy”.
All’inizio viene brevemente descritta la storia della sua famiglia, prima della sua nascita avvenuta nel 1916. Di origine norvegese, egli visse la sua infanzia in Gran Bretagna e gli episodi trattati ci riportano indietro nel tempo, in un mondo lontano dal nostro che ci fa conoscere la vita di un ragazzo di quasi 100 anni fa attraverso le sue esperienze e le sue simpatiche bravate.
E scopriamo che in fondo noi ragazzi degli anni 2000, pur vivendo in luoghi e tempi distanti, non siamo poi tanto diversi da lui.
Ci sono vicende allegre e spassose, ma anche avvenimenti tristi e dolorosi, tutti narrati con una prosa simpatica, ironica, scorrevole, coinvolgente, tutt’altro che noiosa.
Vivamente consigliato.
LORENZO FRACCHIOLLA
IL BAMBINO CON IL PIGIAMA A RIGHE - John Boyne - Genere: Storico
“Il bambino con il pigiama a righe” è un libro di John Boyne, ambientato nel 1940.
Racconta l'infanzia di Bruno,un bambino di nove anni che da grande avrebbe voluto fare l'esploratore...
Bruno adora la sua casa a Berlino, ma dovrà trasferirsi a causa del lavoro del padre, che fa il soldato e ben presto sarebbe diventato uno dei generali responsabili di Auschwitz. Al bambino il nuovo posto non piace e presto gli mancheranno i suoi amici. In cerca di divertimento, Bruno si spinge al di fuori delle mura domestiche, dove conosce Shmuel, un bambino che abitava dentro quel posto definito da Bruno una “fattoria”, dove tutti vestono in modo uguale: un pigiama a righe e un berretto. Era il posto che poteva vedere dalla finestra di camera sua...
I due bambini fanno amicizia e iniziano a trascorrere insieme più ore al giorno, anche se divisi da un reticolato di filo spinato. Bruno inizia a essere confuso. Lui pensava che quello fosse un posto bello, invece Shmuel lo definisce un posto orrendo, dove si deve solo lavorare…
Intanto, la madre di Bruno, vedendolo cambiato e non più sereno, decide di riportarlo a Berlino, ma purtroppo Bruno, prima di partire, compie la sua ultima "impresa" con Shmuel…
Questo libro è bello, pur essendo intensamente drammatico.
Ne consiglio la lettura innanzi tutto perché è un’altra terribile testimonianza dell’orrore vissuto dagli ebrei (e non solo loro) nei campi di sterminio e poi perché fa riflettere sulla vita e sugli scherzi terribili che il destino ci può riservare, forse anche per insegnarci qualcosa…
ELVIRA MUSCATELLO