Dopo aver visto"Il Piccolo Principe"al teatro Carcano, abbiamo svolto un tema a partire da alcune riflessioni su quest' opera.

 

 

TEMA

“……Se tu vieni tutti i pomeriggi alle quattro, dalle tre io comincerò ad essere felice. Col passare dell’ora aumenterà la mia felicità. Quando saranno le quattro, incomincerò ad agitarmi, inquietarmi; scoprirò il prezzo della felicità ! Ma se tu vieni non si sa quando, io non saprò mai a che ora prepararmi il cuore….. Ci vogliono i riti.

-         Cos’è un rito ? – disse il piccolo principe
-         Anche questa è una cosa da tempo dimenticata – disse la volpe
-         E’ quello che fa un giorno diverso dagli altri giorni, un’ora diversa dalle altre ore.”
(Antoine de Saint-Exupéry  Il Piccolo Principe)
Anche nella tua vita ci sono “riti” che rendono un giorno diverso dagli altri ? Racconta e commenta con riflessioni personali.

 

Il rito più bello della mia vita, oltre a quello delle vacanze, è trascorrere tutti i fine settimana, con i miei genitori, in Valtellina.
Dal lunedì aspetto il momento di andarmene dalla “cupa” Milano. Quando finalmente arriva il venerdì, io e i miei genitori partiamo e arriviamo tra le montagne, nel posto dove sono nato e voglio morire.
La mattina del sabato sono sempre eccitatissimo, poiché è per me il più bel giorno della settimana e si va a sciare.
Scendiamo in garage, carichiamo: sci, racchette e scarponi; passiamo a prendere due amici e via !
Si parte per il Palù, località sciistica e dopo un’ora circa di viaggio, arriviamo.
Ne è valsa la pena perché, dopo aver preso la seggiovia, raggiungiamo la cima di uno dei monti più alti della Valtellina da dove si gode di una vista magnifica.
Dopo un paio di discese sono felicissimo, perché tra i fuori-pista e la velocità……Ah sì, appunto, la velocità ! Una delle cose che mi fa stare meglio: l’ebbrezza di sentire l’aria sbattere contro la faccia e vedere la terra scivolare sotto i tuoi piedi…..
Se non fosse per mio padre non mi fermerei mai !Alle quattro e mezzo però dobbiamo andare perché la seggiovia chiude.
Arrivati a casa, faccio sempre una doccia, e , dopo cena, vado a letto stanco morto.
La mattina dopo devo celebrare un altro rito da me, e penso da tutti, odiatissimo: i compiti !
Ma, dico io, Dio la domenica si è riposato e non facendo equazioni !
E poi gli esercizi sono tutti uguali: per vedere se hai capito, ne bastano cinque, non venticinque !
Comunque, dopo aver finito riassunti ed esercizi, torno all’odiata Milano e tutto ricomincia da capo…

                                                                       Matteo Bettini 2L

 

Io e mia madre abbiamo deciso che tutti i sabati a pranzo cucinerò io.

Sono uno dei pochi maschi della mia famiglia a saper cucinare. Mio nonno ,l'unica cosa che sa fare è far bollire l'acqua; mio zio se la cava meglio e riesce a preparare la pastasciutta; i miei cugini,ormai adulti,invece sono un disastro:l'unica cosa che riescono a fare è un  panino!

Mio padre invece,era bravissimo, più di tutta la mia famiglia messa assieme!

Comunque stavo spiegando che ogni sabato a pranzo cucino io.

Il venerdì non vedo l'ora che venga il giorno dopo per poter cucinare...

Il sabato mattina mi sveglio verso le nove e poi vado subito a comprare gli ingredienti che mancano;mentre faccio la spesa,quasi corro da un reparto all'altro per tornare a casa il prima possibile per mettermi all'opera.

La settimana scorsa mi sono divertito tantissimo, perchè ho preparato delle omelette al formaggio con dentro il prosciutto, poi la pasta al pesto e,come dessert,la torta “Cioccolatina”, un dolce buonissimo fatto interamente di cioccolato: una di quelle torte che ti fanno ingrassare solo a vederle!

Quando però siamo al dessert, io sono molto triste perchè dovrò aspettare una settimana affinchè questo “rito” si ripeta.

Anche adesso non vedo l'ora che arrivi presto il sabato,così potrò rimettermi ai fornelli..!

                                                                                            Federico Scazzoso 2L

 

 

 

...il piccolo principe se ne andò a rivedere le rose.
Voi siete belle, ma siete vuote – disse - certamente un qualsiasi passante crederebbe che la mia rosa vi rassomigli, ma lei, lei sola, è più importante di tutte voi, perchè è lei che ho annaffiato. Perchè è lei che ho messo sotto la campana di vetro.”
Rifletti sulle parole di Saint-Exupéry e racconta di come hai saputo coltivare una bella amicizia.

É difficile raccontare di come è nata un'amicizia, perchè nasce senza che te ne accorgi e cresce pian piano.
È un sentimento molto bello basato sulla reciproca fiducia, è sapere che quando avrai bisogno troverai l'appoggio di una persona speciale:
un amico.
Ho molti amici con cui mi diverto, rido, scherzo, parlo di molte cose; ma ce n'è una speciale, la mia migliore amica.
Si chiama Laura ed è la mia “rosa”. So che di lei mi posso fidare.
Laura sa tutto di me e io so tutto di lei.
Sono stata presente quando aveva bisogno di me, ma so che, se mai avrò bisogno, lei ci sarà.
Laura è molto ingenua: si fa condizionare dagli altri e crede a tutto ciò che le dicono.
Io la sgrido sempre perchè temo che le persone approfittino della sua bontà e purezza d'animo.
Con Laura posso essere me stessa, lei non mi giudica.
Lei mi ha vista in pigiama, quando avevo il viso rigato dalle lacrime, quando ridevo senza sosta, quando ero arrabbiata, quando facevo la
stupida e lei si univa a me.
E in tutti questi momenti lei mi è stata accanto e ha condiviso con me le più forti emozioni.
È la sorella che non ho mai avuto.

 

Ariadna Javgureanu 2°L