INCONTRO CON LO SCRITTORE
FRANCESCO D’ADAMO
Il giorno 24 febbraio, la nostra classe ha
incontrato Francesco
D’Adamo, scrittore nato nel
Innanzi tutto ci ha detto che ,per fare lo scrittore o qualsiasi altro lavoro, è
opportuno avere “una valigetta degli attrezzi”, nel suo caso la “valigetta
dello scrittore”; usare molti linguaggi (quello dei ragazzi, degli adulti, del
mondo del lavoro,…); informarsi, aver fantasia.
Nel libro “
La
nostra classe ha fatto molte domande su questo libro che abbiamo letto insieme. Esso
narra di un ragazzino pakistano di 12 anni che, schiavo in una fabbrica di
tappeti, ha il coraggio di ribellarsi, di scappare e di liberare i suoi amici e
altri bambini schiavi di altri usurai.
D’Adamo
venne a conoscenza di questa vicenda grazie ai giornali che riportavano la
notizia della sua morte e volle raccontare la sua storia
perché fosse di esempio per tutti noi, affinché abbiamo il coraggio di
combattere contro le ingiustizie.
Lo
scrittore ci ha raccontato inoltre di aver conosciuto personalmente Eshan Khan, l’attivista del Movimento contro il Lavoro Minorile
in Pakistan, il quale , dopo la vicenda di Iqbal, è
dovuto fuggire in Svezia per evitare la morte!
D’Adamo
ci ha raccontato che se lo era immaginato diverso da come è realmente e così lo
aveva descritto nel suo libro: questo per dirci che ,
anche quando i suoi personaggi sono realmente esistiti, uno scrittore li
racconta “come li sente e come li vive” lui …
La
classe è
rimasta molto soddisfatta di questo
incontro, perché lo scrittore è stato capace di catturare la nostra attenzione grazie alla
sua bravura nel coinvolgere tutti noi.
Francesco D’Adamo ha concluso dicendoci qual è il vero
grande motivo per cui ha scritto molti dei suoi romanzi: fare in modo che nessuno dimentichi mai che
nel mondo ci sono ancora molti bambini e
ragazzi che vivono in condizioni
terribili di miseria e sfruttamento,
anche nelle periferie della nostra Milano.
Silvia
Gennari e Laura Cafasso 2L