sei in Istituto Comprensivo - Di Vona - indirizzo umanistico - corso L - pagine delle attività
Giovedì 25 marzo la nostra classe si è recata,in pullman, alla Strumentoteca di Lentate sul Seveso.Eravamo insieme alla 1M e alla 1L, accompagnati dal professor Roman e da altri quattro insegnanti. Lo scopo dell’uscita era quello di conoscere e vedere da vicino degli strumenti musicali e di esaminarne la loro forma e il suono, anche perché con il professore di musica stiamo trattando proprio i vari tipi di strumenti (idiofoni, aerofoni, membranofoni).
Dopo aver mangiato una buona focaccia in una focacceria proprio lì vicino, siamo entrati in un cortile interno, dove abbiamo lasciato i nostri zaini.
Abbiamo poi proseguito salendo una scala che ci ha portati in una grande stanza. Era piena di strumenti posizionati sia per terra che appesi alle pareti e si aveva l’impressione che ci fosse un gran disordine! In realtà non era così, anzi ogni strumento aveva un posto adatto e guai a chi, per caso, ne urtava qualcuno, perché il proprietario ci aveva dato istruzioni ben precise e bisognava stare molto attenti a come ci si muoveva!
Quel signore era molto severo, ma ci ha accolti calorosamente, presentandoci tutta la sua collezione. Gli strimenti erano tantissimi: 13000!!!
In un secondo momento ne ha presi in considerazione alcuni fra i più interessanti.
Ci ha colpito molto quello che lui ha definito “il più vecchio del mondo”: due pietre che, sfregandole fra loro , producevano un suono.
C’erano anche dei tronchi scavati che venivano suonati come fossero stati tamburi. Poi il signore ha suonato un enorme GONG e noi, chiudendo gli occhi, dovevamo dire cosa ci veniva in mente ascoltando quel suono…
Spostandoci in un’altra stanza, anch’essa strapiena, ci sono state presentate due conchiglie di grandi dimensioni che il musicista suonava in vari modi: soffiando in un buchino emettevano un suono piacevole, sfregandole, producevano un suono che cambiava ritmo secondo i movimenti che faceva.
Curioso anche il bastone della pioggia: un cactus le cui spine sono state cacciate all’interno e, toccate da decine di sassolini che scorrono muovendo il bastone, riproducono il rumore dell’acqua che scorre. Molto interessante anche l’arco che il musicista poi ha suonato: posizionava la bocca vicino alla corda e con un bastoncino picchiettava su di essa; a seconda di come muoveva la bocca, emetteva delle note che componevano diverse melodie!
Abbiamo visto chitarre, tamburi, gong, legnetti e moltissimi altri strumenti interessanti, anche se era impossibile vederli bene tutti perché erano talmente ammassati!...
Alla fine della dimostrazione, chi voleva poteva comprare degli strumenti. Alcuni dei miei compagni ne hanno comprato qualcuno.
Per noi è stata una bella esperienza perché abbiamo avuto la possibilità di conoscere strumenti musicali di cui ignoravamo l’esistenza; inoltre il signore che ce li ha illustrati è stato molto abile nel suonarli.
Graziana Manfredi – Gianluca Cometa
aa