Oggi
mercoledì 2 febbraio la classe 3 C si è
recata a casa Manzoni dalle 10,20 alle 12,50 .
Siamo andati
a visitare casa museo Manzoni in quanto abbiamo studiato la sua vita e le sue
opere in letteratura.
La casa si
trova in via Gerolamo Morone 1 in centro a Milano e
presenta una tipica casa antica su tre piani. La bellezza della casa si deve
anche al famoso architetto Andrea Boni a cui Manzoni
scrisse anche una lettera di ringraziamento per aver collaborato alla
ristrutturazione.
La casa è
costruita su quattro lati con all’interno un cortile ed è dotata di porticato
al piano terra.
Entrando al piano terra si trova lo studio di Manzoni
contenete una libreria con i suoi libri originali, uno scrittoio con i suoi
oggetti personali protetti da un vetro, una stufa, una poltrona. Nello studio
spicca il busto di Tommaso Grossi, il migliore
amico di Manzoni, che è stato suo ospite per quasi 15 anni. Lo studio era un
luogo isolato per permettere allo scrittore di lavorare, ma era anche
confinante con le altre stanze della casa. Sempre al piano terra si trova anche
la stanza che ha ospitato l’amico Tommaso Grossi, questa contiene alcuni quadri
che lo ritraggono con la moglie ed il soffitto è in legno con decorazioni.
Attraversando il cortile, su un’altra ala della casa, si trova
l’ingresso della casa, tramite una scala si accede al primo piano dove si trova
la sala da pranzo con un grande tavolo con sedie, è presente un grande autoritratto
di Manzoni da giovane; proseguendo verso il salotto da conversazione si trova
l’incipriatoio, interamente affrescato, dove le donne,
prima di accedere al salotto, si facevano belle; nel salotto da conversazione
si trovano sedie e poltrone originali. Proseguendo, si trova la camera da letto
matrimoniale dove è presente il ritratto che Hayez,
esponente del romanticismo storico, ha fatto ad Alessandro Manzoni, nel quale
lo ritrae con la tabacchiera in mano e non con
un libro o un a penna a dimostrare che l’autore, su suggerimento della
figlia, era non solo un letterato ed un intellettuale, ma anche un uomo immerso
nella sua quotodianità
Accanto alla
camera matrimoniale si trova una stanza più piccola con un letto singolo in
ferro, qui il Manzoni trascorse i suoi ultimi giorni di vita, si trovano
affreschi sul soffitto ed è presente anche un caminetto.
Sempre al
primo piano si trova un’ultima stanza dove sono conservati i vestiti e oggetti
di Manzoni come la sua tuba o il suo bastone. Sono presenti set di posate Qui
si trovano immagini e stampe sui promessi sposi. Si trova anche la copia della
messa “Requiem” che Verdi aveva composto per la morte dello scrittore.
Manzoni
dedicava una parte della sua giornata (dalle 10 alle 11) al ricevimento di
ospiti, spiccano i suoi incontri con
Cavour, Garibaldi e Verdi.
Il secondo
piano al giorno d’oggi è stato dedicato a una grande biblioteca dove
ricercatori e studiosi si documentano ( è sede del
Centro Studi Manzoniani)
Manzoni visse in questa casa con la sua
famiglia dal 1814 al 1873 quando morì in seguito alla caduta dalle scale della
chiesa di san Fedele che si trova vicino alla casa ; dal 1937 la casa è diretta
dal centro nazionale degli studi manzoniani che negli anni 60 ha ne ha curato i
restauri.
Su una parete del salotto abbiamo notato, tra le altre immagini e quadri, una lettera autentica di Goethe che si congratulava con Manzoni per la sua fama di letterato e si rammaricava profondamente, allo stesso tempo, di non aver avuto l’opportunità di leggere il suo Romanzo I promessi Sposi nella traduzione tedesca.
Il quadro rappresentante Massimo D’Azeglio, autore di Ettore Fieramosca ( La disfida di Barletta) non è casualità,
né soltanto frutto di amicizia con
Manzoni , in quanto vi erano anche vincoli parentali: sua figlia lo aveva sposato nel 1831