Il
giorno 25.2.11 abbiamo assistito, nell’auditorium della scuola, alla
presentazione dell’associazione “Amici della casa Larcher”. Quest’associazione
si occupa di rifugiati politici, e svolge due compiti: accoglie i rifugiati e
cercano di risolvere i loro problemi.
Noi
oggi pensiamo che gli immigrati sono: clandestini, vengono tutti in Italia,
sono troppi, non gli facciamo costruire le moschee perché a noi non fanno
costruire le chiese nei loro paesi; ma tutte queste cose non sono vere perché
non vengono tutti in Italia, anzi,solo il 7 % e solo in Arabia Saudita non
fanno costruire le chiese.
Oltretutto
c’è una differenza che forse molti non sanno tra RIFUGIATI ed EMIGRANTI.
Infatti: i RIFUGIATI:
Sono
persone che per paura di essere perseguitati si rifugiano in altri paesi, e
sono riconosciuti dalla convezione di Ginevra, ma non sanno dove andare. I fattori
espulsivi : scappano dalle guerre, per non essere arrestati e per disordini
sociali, non hanno libertà. Altre differenze sono: non ha nessun documento, non
sceglie il paese dove andare, è in difficoltà a trovare lavoro, tante volte non
riesce a mantenere i contatti con la propria famiglia e ,soprattutto, non può
tornare nella propria patria.
Gli EMIGRANTI:
Un emigrante sogna di lasciare il proprio villaggio per andare
nelle grandi città e ha dei progetti. Può scegliere il paese in cui andare, ha
dei documenti validi e quindi trova lavoro, rimane in contatto con i suoi
parenti e può tornare in patria quando vuole.
Dopo
essere arrivato in Italia, il rifugiato fa domanda di protezione internazionale,
andando in questura, dove fanno l’identificazione. Tutti i dati sono
raccolti in un sistema europeo, EURODAC, che consente di verificare se
il rifugiato ha già fatto domanda di
asilo in altri paesi. Poi si procede con la verbalizzazione, cioè il rifugiato
racconta la sua storia. Dopo di che viene accolto nei Cara, cioè un centro di
accoglienza per rifugiati, dove in tre
mesi, chiedono asilo inviando la documentazione. Poi si passa alla Commissione
Territoriale, nominata dal ministro degli interni, composta da quattro membri:
prefettura,questura,ente territoriale,ACNUR con potere decisionale. Infine gli
viene affidato il riconoscimento
dello Status di rifugiato valido per 5
anni e ha una protezione sussidiaria.
Poi Didier
( un rifugiato politico) ci ha raccontato la sua storia.
È
nato nel 1977 in Congo, la sua famiglia è formata da 4 persone madre padre due
sorelle e un fratello. A soli dieci mesi
si trasferisce in Belgio, dove ci resta per dieci anni Nel 1987 ritorna
in Congo, dove fino al 2007 fa una vita molto agiata. Ma nel 1996 inizia una
ribellione in Congo, ma Didier abitava nella parte sud-ovest del Congo e quindi
la motivazione della rivolta non era ancora arrivata. Nel maggio del ’97 la
ribellione si estende e assume sempre più potere. E nel 1998 ha inizio la
GUERRA tra Congo, Burundi e Uganda.
Dier frequenta l’università e vuole, insieme ai suoi amici, dare la
caccia ai tutsi, ma un suo amico gli ricorda che lui è per metà tutsi e quindi
lascia stare. Esce dall’università e c’è il suo autista che intanto aveva preso
i suoi fratelli. Ma mancava ancora sua sorella più piccola, che in classe
avevano ricoperto di benzina e la stavano per bruciare viva, ma il preside
della scuola è riuscito a salvarla in tempo. E così, recuperata anche la
sorella, si nascondono da un amico di famiglia, che li ospita; ma dopo un po’
dice loro che se ne devono andare, perché aveva paura che lo scoprissero. Così
cercano un altro asilo, ma non lo trovano. E tornano nella loro casa, pensando
che i militari fossero già passati e non trovando nessuno se ne fossero andati.
Arrivati, le donne si nascondono nella taverna, mentre gli uomini stavano nella
casa a sorvegliare. Una
notte arrivarono dei militari che prima gli picchiano e poi li caricano su un
furgone. Li avevano portati in un campo militare che era diventato un campo di
concentramento. Qui perde le tracce dei suoi famigliari, lui resta in questo
campo per un mese e ogni sera uccidevano delle persone a colpi di machete,
perché erano in troppi e ne arrivavano sempre più. Un giorno ci fu in
tentativo di fuga, dove suo fratello riuscì a fuggire. Intanto suo padre
l’avevano rilasciato perché era “utile” alla comunità (faceva il professore
all’università).E riesce a liberare Didier, lo porta in un seminario, dove
studia per diventare prete, e dove è protetto. Ma lui non voleva diventare
prete e un giorno si doveva decidere chi mandare a Roma a vedere il Papa. Didier
non era tra gli eletti, ma con l’aiuto di suo del suo superiore,amico di duo
padre, occupa il posto di un’altra persona. Quindi, nel 2001, riesce ad andare
a Roma dove incontra il papa. Intanto le sue sorelle erano rimaste nella
taverna per un anno, e poi si erano trasferite a Milano. Così, Dier, dopo aver
visto il papa, prende il treno per Milano dove ritrova tutta la famiglia.
SARA
PONZINIBBI