CRESPI d’ADDA
Crespi
d’Adda è un villaggio industriale costruito nella seconda metà dell’ottocento,
situato in mezzo ai due fiumi Adda e Brembo.
Questo villaggio è stato costruito dai Crespi,
una famiglia di potenti e ricchi imprenditori. All’ingresso del villaggio si
trova il castello dei Crespi usato da questi come residenza estiva; costruito
nel
Il
castello richiama lo stile medievale, non solo come aspetto, ma anche come
simbolo, poiché rappresenta la potenza del feudatario proprietario di feudi,
nel nostro caso i Crespi; il castello sovrasta dunque tutte le terre. Questo è
particolare perché appena entrati nel villaggio, dà nell’occhio, appunto , per la sua imponenza simbolo del potere. Un altro
particolare di questo paese sono le ciminiere delle industrie, ben visibili da
molti punti, simbolo del lavoro.
Proseguendo per la via del castello si arriva
ai “palazzotti”, palazzi molto grandi che servivano per contenere le famiglie
operaie, ma a seguito di un viaggio di un Crespi in
Inghilterra, nel villaggio si adottò un diverso tipo di abitazione ovvero delle
villette all’inglese fornite di giardinetti dove coltivare. Queste venivano progettate a posta per curare l’igiene poiché a
quel tempo l’unico modo per non morire di malattie come colera e tifo era
quello di prevenire. Queste case possedevano piani più alti e
finestre più ampie, fatte a posta per favorire l’areazione. Nel
villaggio c’erano inoltre delle docce e piscine che servivano per lavarsi e
quindi a prevenire eventuali malattie.
L’obbiettivo
dei Crespi era dunque quello di migliorare lo stile di vita agli operai per
riceverne in cambio un lavoro di qualità migliore.
La differenza tra il prima ed il dopo la rivoluzione industriale è che, prima
c’erano i contadini che lavoravano i campi e i macchinari inventati per esempio
quello per filare era costruito in legno, veniva azionato con la forza
dell’uomo e si produceva un prodotto alla volta, questo permetteva dunque di
poter lavorare anche a casa propria.
Con
le industrie invece si introduce lo sfruttamento dell’energia idromeccanica , azionata quindi dal vapore dell’acqua che produceva
movimento. Con lo sfruttamento di questa nuova energia i telai in legno non avrebbero resistito quindi vengono costruiti i
telai in metallo tra l’altro si riesce ad avere molto più prodotto. L’ambiente
delle fabbriche era molto umido necessario per la
tessitura. Nelle fabbriche lavoravano soprattutto donne e bambini, questo
perché le donne hanno braccia robuste ma dita sottili
e potevano, nel qual caso si fosse rotto un filo, riannodarlo senza difficoltà
per lo stesso motivo anche i bambini anche se loro essendo minuti potevano
infilarsi sotto le macchine e riparare il guasto. Nella fabbrica, però,
bisognava vestirsi in un determinato modo, innanzitutto leggeri, perché
all’interno della fabbrica faceva caldo, le donne venivano
vestite con le bende o acconciate con trecce, per evitare che i capelli
finissero nella macchina; questo valeva anche per i lacci del grembiule. Gli
uomini lavoravano per lo più come tecnici.
Con
l’industrializzazione e l’inserimento dei macchinari, molti compiti, prima
svolti dagli operai sono sostituiti da macchine,ciò
provoca disoccupazione. Nella fabbrica
si lavorava notte e giorno, alternandosi a turni.
La
fabbrica veniva costruita in modo che esteriormente
fosse bella. A volte si verificavano incidenti con i macchinari e le persone
ferite avevano bisogno di una cura immediata; infatti, c’era una sezione
destinata all’infermeria.
Nel
villaggio si trova anche il cimitero (progettato dal vincitore di un concorso),
che è anche il punto in cui i due fiumi si incontrano.