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attività scolastiche:

Museo Della Scienza e Della Tecnica

sei in Istituto Comprensivo - Di Vona - indirizzo umanistico scientifico - corso C - pagine delle attività

La Telecomunicazione

Il 13/10/’09 con la classe ci siamo recati al Museo della Scienza e della Tecnica per conoscere i vecchi metodi tramite i quali si riusciva a comunicare a distanza. Massimo, la nostra guida, ci ha accompagnato lungo il percorso, spiegandoci come si utilizzavano i macchinari d’epoca. Ci ha spiegato innanzitutto il significato del termine “telecomunicazione”( tele in greco significa “a distanza”) cioè comunicazione a distanza: come telefono, computer, posta, e-mail ecc....

Anche prima l’uomo ha comunicato con lettere, segnali di fumo, piccioni viaggiatori, messaggeri, con i tamburi (TAM-TAM) nelle foreste. Il fax, che sembra essere un moderno mezzo di telecomunicazione per trasmettere,tramite carta e e telefono, messaggi o immagini , in realtà è stato inventato da Caselli come strumento che servì per arrestare un criminale, in quanto la polizia si scambiava informazioni (tra cui l’immagine del viso del criminale) proprio tramite il fax. Inoltre fu usato da Bellini per inviare per la prima volta un pentagramma.

Morse rivoluzionò il sistema di trasmettere i messaggi in lontananza; inventò un alfabeto chiamato “codice Morse”, il quale consiste in una serie di punti e linee che corrispondono ognuna ad una lettera. La ricezione del codice Morse veniva effettuata senza fili. In seguito, ci siamo recati in una sala nella quale la guida ci ha mostrato vari oggetti esposti: alcuni modelli di radio, trasmettitori di alfabeto Morse, radio e sintonizzatori. Abbiamo anche avuto l’opportunità di trasmettere messaggi col codice Morse tramite una piccola riproduzione: Anna S.= aiuto Matteo V.= S.O.S. Mattia D.G.= ciao.

La trasmissione del codice morse,veniva effettuata tramite onde; infatti nel momento in cui premevamo un tasto ( per creare le linee ed i punti), si generava una piccola carica elettrica tra il ricevitore ed il trasmettitore e pertanto una trasmissione di onde radio o elettromagnetiche.

La guida ci ha fatto esaminare il trasferimento dell’elettricità che permetteva la trasmissione della voce di alcuni nostri compagni che partiva dal microfono fino ad una radio. Il percorso effettuato dall’elettricità è il seguente: microfono- elettricità- mixer- cassetta grigia dell’antenna-onde radio- antenna della radio elettricità. Questo è un exibhit e cioè la dimostrazione del passaggio delle onde radio.

La radio è stata inventata da Marconi. Infatti egli ha sviluppato un sistema di telegrafia senza fili via onde radio che ottenne una notevole diffusione: grazie a tale sistema si sono poi sviluppati i moderni metodi di come la televisione, la radio, il telefono cellulare, i telecomandi, e in generale tutti i sistemi che utilizzano le comunicazioni senza fili. Questo sistema è stato utilizzato anche durante la prima guerra mondiale guerra per chiedere aiuto o rinforzi.

Per verificare la trasmissione di queste onde radio abbiamo utilizzato un altro exibhit che mostrava la struttura della radio modello, composta da un trasmittente (trasmette onde radio) e da un ricevente (riceve onde radio e le trasforma). Tra l’uno e l’altro vi erano 5 maniglie di materiale diverso che rispettivamente ostacolavano le onde radio in modo diverso:

alluminio = riflette le onde

plastica = le onde riescono a passare

legno = permette di trasmettere solo metà dell’intensità del segnale

acqua = non trasmette per niente il segnale

mattone = permette la trasmissione dell’intensità del segnale

Inseguito ci hanno distribuito 4 strumenti che rilevavano con maggiore o minore intensità le onde radio presenti in sala: ciò permetteva l’accensione di alcuni led presenti sullo strumento. (se avviavamo il rilevatore ed un’antenna posta in alto sul soffitto, i led si accendevano tutti!!)

L’ultima sala presentava l’evoluzione della televisione. Abbiamo scoperto che prima della TV cioè del tubo catodico, esisteva una tv meccanica la quale scomponeva le immagini in una serie di righe quando incontrava una fonte di luce o il buio; spediva,poi, un impulso elettrico al televisoree da esso attraverso una lampadina, veniva ricostruita l’immagine, usando proprio le onde radio.