ARMANDO SPATARO

 

Il primo di Marzo la terza C ha incontrato il Pubblico Ministero Armando Spataro.

Il Pubblico ministero ha il compito di dirigere indagini di polizia segnalare reati e fornire le prove per il processo, che viene attuato solo se il giudice decide che la polizia cominci ad indagare ed il pubblico ministero a procurare prove sia a favore che a sfavore di un querelante. Il giudice, nel processo, ha il compito di decidere in base alle prove che vengono portate dal pubblico ministero.

E’ stato sottolineato il ruolo dell’avvocato nel processo.

 

 L’AVVOCATO ha il compito sempre e comunque di portare a termine l’incarico affidatogli dal cliente, anche se il cliente è colpevole l’avvocato ha il dovere di difenderlo,e ha inoltre il diritto di non rivelare le prove a suo sfavore.

E’ stato citato l’intervento degli avvocati in un processo alle brigate rosse che si è tenuto a Torino, dove queste, ad un certo punto, dicevano che non potevano difendersi da qualcosa che non aveva bisogno di difesa, licenziando così l’avvocato, ma anziché rinviare di settimane il processo gli avvocati d’ufficio furono pronti ad intervenire.

 

L’IMPUTATO nel processo ha il diritto di non parlare ma anche di mentire, ha sempre diritto di avere un avvocato e se non ne ha uno gliene viene dato un d’ufficio.

 

Il TESTIMONE ha il dovere di dichiarare ciò che ha visto veramente e non può mentire, oppure verrà punito per falsa testimonianza. Non può tuttavia difendersi dicendo di essere stato minacciato nel caso avesse rivelato qualcosa.

 

Il processo si svolge nelle tre seguenti fasi

  1. TRIBUNALE: in base alle prove raccolte viene dato un giudizio provvisorio. Esso è poi diviso in corte d’assisi e d’assisi d’appello fino ad arrivare alla corte di cassazione. In italia in queste corti vi è una giuria mista formata da 8 membri, 6 civili e 2 giudici professionali. I voti dei giudici e dei civili valgono allo stesso modo nel giudizio finale. Essendo 8 i giurati è possibile la situazione di parità nel caso in cui si assolve l’imputato.
  2. CORTE D’APPELLO: qui è possibile ribaltare la situazione che si è decisa nella fase precedente.
  3. CORTE DI CASSAZIONE: Si può cambiare ancora la decisione definitiva ma la sentenza emessa in questa fase è definitiva.

Se l’imputato viene dichiarato colpevole, in base alla sua azione, deve scontare la sua pena : le pene possono essere delle ammende fino, nei casi più gravi, ad arrivare all’ergastolo, che in Italia corrisponde a 24 anni di prigione.

Lo scopo del carcere in Italia è quello non solo di punire ma anche di rieducare. C’è quindi la possibilità di ottenere sconti di pena se si ha avuto buona condotta. Se la pena da scontare non supera i 3 anni, si possono ottenere gli arresti domiciliari; se si confessa e si collabora c’è uno sconto notevole della pena.

IL dott. Spataro ha inoltre sottolineato che la Magistratura, cioè il potere giudiziario, è indipendente da qualsiasi organo politico.

Vi è quindi il Consiglio Superiore della Magistratura che al suo interno ha 900 magistrati che possono essere divisi in due tipi, i magistrati onorari che sono avvocati con molta esperienza che vengono eletti ma solo per intervenire in cause civili come divorzi, eredità, questioni sociali, e i magistrati che si occupano di cause penali, quindi reati come truffa, furto, omicidio;  questi diventano magistrati dopo avere fatto un concorso. Inoltre il CSM è formato principalmente dal Presidente della Repubblica a capo, da 16 magistrati, da 8 avvocati e dai vertici della corte di cassazione.  È stato quindi citato un brano scritto quando la magistratura era sotto il comando del duce. Ultimamente i magistrati vengono spesso accusati perché non sono stati eletti per voto popolare ma per concorso.

La Corte Costituzionale ha il compito di accertarsi che le leggi non vadano contro la Costituzione.

 

Per finire ci è stato riferito un messaggio sulla mafia,; noi non dobbiamo pensare di sconfiggere la mafia, ma, prima di tutto, la mentalità mafiosa e questo lo possiamo fare solo se noi cominciamo a pensare di vivere in una comunità e di volerla migliorare facendo il nostro lavoro tranquillamente e quindi riservare alla società che verrà un futuro migliore.

 

Giulia de Franco