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BOY

TITOLO LIBRO: Boy
PROTAGONISTA: Il protagonista è Roald Dahl, che è l'autore di questo libro. Egli racconta episodi della sua infanzia e della sua giovinezza (dai quattro ai vent'anni circa). Dahl è un bambino molto affezionato alla sua mamma. Da quando comincia a frequentare il suo primo collegio inglese, infatti le scrive una lettera alla settimana, un'abitudine che manterrà anche da adulto. Roald è un ragazzino che non sopporta la violenza, infatti detesta tutti i presidi cattivi delle scuole frequentate. Ogni estate va con la sua famiglia in Norvegia, la sua terra di origine. Infatti sia sua madre che suo padre sono norvegesi anche se vivono in Inghilterra.
AMBIENTE: Roald a nove anni va in un collegio. Questo istituto e quello che frequenterà successivamente, sono posti “nobili” visto che sono tra le migliori scuole d'Inghilterra. In quei collegi ci sono dormitori e molti campi sportivi.
EPOCA: Dal 1922 al 1936.
TRAMA: Dahl inizia la storia spiegando come si sono conosciuti i suoi genitori. L'autore proviene da una famiglia norvegese molto numerosa. Ha tanti fratelli perché suo padre, dopo essere rimasto vedovo della prima moglie si è sposato di nuovo con un' altra donna, sua madre. Di lì a poco però suo padre muore lasciando così in difficoltà la famiglia. Dai sei ai sette anni Dahl frequenta una specie di scuola materna e successivamente va in una scuola pubblica dove rimarrà fino ai nove anni. Il bambino lì conosce tanti coetanei e fa amicizia soprattutto con tre di loro. Ogni mattina vanno a scuola insieme e passano accanto ad una pasticceria dove si rimpinzano di dolci. La proprietaria del negozio è una vecchia scorbutica e li tratta sempre male. I ragazzini decidono allora di fargliela pagare. Un giorno, all'uscita dalla scuola i bambini trovano un topo morto e Roald pensa di usarlo per fare uno scherzo all'anziana. Lo mette in una scatola di caramelle, perché la vecchia, mettendovi la mano si possa spaventare. Il giorno seguente i ragazzini trovano la scatola dove avevano messo il topo: è rotta. Il negozio è chiuso. Dahl si sente in colpa e pensa di aver ucciso la negoziante, ma è una paura ingiustificata. Infatti, il giorno dopo, al raduno in cortile con i compagni, si trova davanti la vecchia: è viva. Lei riconosce subito i quattro ragazzi che le avevano fatto quel brutto scherzo. Il direttore perciò li punisce dando a ognuno qualche colpo di canna (la canna era lo strumento usato per picchiare i bambini che infrangevano qualche regola). Appena tornato a casa Roald fa finta di niente, ma la mamma alla fine scopre i segni lasciati dal bastone sulla pelle del ragazzino. Questo gesto violento fa infuriare la signora Dahl che va a scuola, litiga con il preside e decide di trasferire il figlio in un collegio. A nove anni quindi Dahl va in un istituto di nome St Peter's, dove tutti gli alunni indossano una strana divisa e i maestri fanno scrivere ai ragazzi una lettera alla settimana per i genitori. Ogni estate lui e la sua famiglia si recano in Norvegia e vanno ogni giorno ad esplorare isole nuove di quel mare meraviglioso. Finito il periodo di studio al St Peter's ( a tredici anni), Roald viene iscritto in un altro collegio inglese chiamato Repton, uno dei migliori in Inghilterra. Lì vi resta fino ai diciotto anni. Dopo le vacanze del 1933, Dahl, finiti gli studi, comincia a lavorare: entra in una compagnia chiamata Shell, dove si vende petrolio e altre sostanze all'estero e così a vent'anni va in posti lontani come l'Africa e diventa anche pilota da caccia. Guidato dalla sua passione per le immagini, fotografa mille posti diversi.
SIGNIFICATO: Roald Dahl scrive i suoi libri prendendo spunto dalla sua infanzia e inventando storie sempre nuove e divertenti.
VALUTAZIONE PERSONALE: A me questo libro è piaciuto molto perché è stato scritto in modo divertente e coinvolgente. L'autore è riuscito a non essere mai noioso anche se autobiografico.