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La schiappa
TITOLO LIBRO: La schiappa
PROTAGONISTA: Donald Zinkoff, un bambino ottimista e amante della vita.
AMBIENTE: Stati Uniti d’America
EPOCA: Recente
TRAMA:
Donald Zinkoff è un bimbo innamorato della vita. È talmente entusiasta di quello che fa e che gli succede ogni giorno, da non capire che tutti gli altri bambini lo considerano un fallimento, un fenomeno da baraccone: una schiappa!
Il primo giorno di prima elementare scopre che la scuola gli piace talmente tanto che salta in piedi rovesciando il banco e strilla: “Yahoo!”.
Quando un ragazzo più grande gli ruba il suo buffo cappello a forma di giraffa, Zinkoff, che non vuole dispiacere gli altri, glielo cede, rovinando così, inconsapevolmente, il dispetto del bullo.
I genitori di Donald sono molto affettuosi e comprensivi, la mamma lo premia spesso con stelline di carta d’argento che lo fanno sentire speciale.
Zinkoff è molto fiero del lavoro di suo padre, che fa il postino. Una domenica il papà gli fa consegnare delle lettere scritte da lui stesso e per lui si realizza un sogno.
Le parole buffe hanno sul piccolo Donald l’effetto di farlo ridere a crepapelle tanto da farlo cadere dalla sedia. Ciò diventa un serio problema quando gli accade a scuola.
Ogni suo scoppio di risa ne suscita altri da parte dei compagni, che si divertono a provocarli per fare arrabbiare la maestra e mettere Zinkoff nei guai.
Tutto sommato, però, il primo anno di scuola trascorre serenamente perché l’insegnante, la signorina Meeks è sensibile e intelligente e riesce a capire che Donald “ha un gran bel carattere, è un bambino felice e adora la scuola”.
Con l’insegnante di seconda, però, la situazione è ben diversa: la signora Biswell lo considera un disastro, un fallimento, proprio non lo sopporta.
Ma Zinkoff è talmente ingenuo e ottimista che quando lei gli dice che ha una calligrafia atroce, lui lo prende come un complimento e corre a riferirlo a casa raggiante. I genitori, vedendolo così fiero, non osano sgridarlo, anzi si congratulano con lui e la mamma gli regala una stella d’argento.
Un giorno, la signora Biswell trova Donald che scrive alla lavagna senza il suo permesso e lo sgrida talmente tanto che il piccolo vomita sul cancellino preferito della maestra.
Lei, furibonda, lo caccia via urlando.
Per fortuna, il maestro di quarta , il signor Yalowiz, è molto simpatico. Zinkoff gli piace. Anche lui nota la sua terribile calligrafia, ma commenta ridendo:”Meno male che hanno inventato le macchine da scrivere”.
I compagni, però, crescendo, cominciano a notare come Zinkoff sia goffo, pasticcione, scarso nello studio quanto entusiasta della scuola. Spietati cominciano a deriderlo alle sue spalle e a prendersi gioco di lui.
Ma è soprattutto quando scoprono quanto disastroso sia negli sport che Zinkoff, per tutti, diventa “la Schiappa”.
Succede durante la “Giornata Campale”, quando le squadre di tutte le classi gareggiano in varie attività sportive. Donald fa perdere la sua squadra e da allora nessuno lo vorrà più nel suo gruppo.
Lui, però, non se ne accorge perché è convinto che il prossimo sia sempre in buona fede. Finché arriva la “Giornata Campale” della quinta e Donald si trova davanti al rifiuto di tutti i compagni: nessuno lo vuole nella sua squadra.
Così realizza il suo dolore più grande: non poter andare a scuola nella “Giornata Campale” e dover mentire ai suoi genitori fingendo di andarci perché sarebbe troppo imbarazzante confessare loro il disprezzo degli altri.
In prima media Zinkoff ha dei nuovi compagni e quindi cade nell’anonimato: non è più “la Schiappa”.
Quando inizia l’inverno, comincia a nevicare. Una sera Donald sente che una bambina piccola che lui conosce si è smarrita. Allora si mette a cercarla per tutta la notte nella neve fino a perdere i sensi. Per fortuna viene ritrovato e portato in salvo.
La notizia di ciò che ha fatto si diffonde a scuola nei giorni successivi, per alcuni si tratta dell’ennesima sciocchezza della “Schiappa”, ma, per altri, Zinkoff diventa una specie di eroe.
Un giorno, alcuni ragazzi organizzano una partita di football e, come al solito, nessuno vuole Donald in squadra. Lui, però, non va via deluso, anzi resta lì a fissare i due capitani: vuole essere scelto!
Uno dei due, Bonce, si chiede come mai “la Schiappa” non si renda conto di essere uno scarto, un escluso; come mai non si vergogni e non sparisca.
Ma Donald non si arrende e fissa Bonce con il suo sguardo fiero. Quello sguardo colpisce il ragazzo, che, all’improvviso, pensa alle cinque ore che il compagno ha trascorso al freddo e al buio senza paura. Pensa che, forse, sarebbe bello diventare suo amico e, così, lo chiama nella sua squadra.
SIGNIFICATO:
L’ottimismo, l’entusiasmo e i buoni sentimenti possono vincere anche la prepotenza di chi premia solo i vincenti.
VALUTAZIONE PERSONALE:
Ho trovato questo libro scorrevole, coinvolgente e piacevole da leggere. Mi hanno colpito molto il carattere e i buoni sentimenti del personaggio.