Abbazia di Chiaravalle

 

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Curiosità sull'Abbazia:

L'abbazia è stata costruita nel 1135.
La chiesa è stata fondata da un monaco: Bernardo da Chiaravalle, che essendo riuscito a riconciliare la Chiesa di Milano
con quella di Roma, ricevette in dono dei terreni, da bonificare, e del denaro che lui utilizzò per costruire il
monastero, con undici monaci, come da regola. I monaci seguivano la regola"Ora et Labora" di San Benedetto,
per cui si occuparono di bonificare e coltivare i terreni intorno all'Abbazia.


Descrizione dell'Abbazia:

Nella chiesa, in parte romanica, e in parte gotica, i monaci hanno lasciato qualcosa di sbagliato durante la costruzione per dimostrare l'imperfezione dell'uomo.
Il transetto destro si chiama il braccio della morte, perchè al suo esterno si trova il cimitero; il transetto sinistro si chiama il braccio della vita perchè al suo esterno si apre il chiostro, dove vivevano i monaci.
L'altare dell'abbazia, costruito nel 1200, è messo in modo che il sole batta su di esso; al centro della pianta della chiesa, che è a croce latina, s'innalza il campanile.

Quadri e dipinti dell'Abbazia:


Un ritratto raffigura un monaco cistercense: Guido, che 1670 ha introdotto l'uso del campanello durante la messa.
Un quadro mostra la Madonna che allatta Gesù e dalla sua bocca cadono delle gocce di latte che prende Bernardo.
Un altro dipinto mostra delle monache cisterceni che vengono uccise a Praga nel 1600.
Nel transetto di sinistra c'è anche un disegno di un'albero genealogico: alla radice c'è San Benedetto da Norcia, sopra ci sono
i tre fondatori dell'ordine cistercenso: Alberico, Roberto, Stefano.

Statua dell'abbazia e altro:


Nel braccio della vita c'è una statua che è il ritratto di un monaco benefattore, l'artista si è ispirato a un brano del vangelo: la statua è un angelo, la parte di sinistra è donna, la parte di destra è uomo, l'artista si chiama Giacomo Manzù.
I monaci prima di dormire salutavano la madonna della buonanotte disegnata da Luini e si trova nel transetto di sinistra.
Il coro posto nel mezzo dell'abbazia lo ha costruito Carlo Garavaglia: è in legno di noce e su di esso è raffigurata la vita di San Bernardo.
Tutte le stanze si possono raggiungere dal chiostro, su una sua parete c'è uno stemma che raffigura una cicogna.
C'è raffigurato quello stemma perchè le cicogne venivano nel monastero e mangiavano gli animaletti che davano fastidio.
Nella sala capitolare viene letto 1 capitolo della regola al giorno.
Il novizio monaco viene chiamato per leggere il capitolo della regola, quando però i monaci discutevano il novizio rimane fuori e da questo viene il detto: "non avere voce in capitolo"
Ogni 15 volte, a Marzo, bisognava tagliare l'erba (marzite), inoltre i monaci accoglievano i pellegrini nella foresteria, sul cui portale era scolpita una conchiglia, segno di accoglienza.