In gara con gli scrittori
 

 

 

 

 


Per diventare un vero GSC ( giovane scrittore creativo) è importante fare una gara con autori dei testi ed è così che abbiamo pensato di leggere “Lo Stralisco” e di modificarne alcune parti, cercando di rispettare la coerenza , la coesione e usando un registro adeguato.

Abbiamo cercato di dare anche un titolo ai capitoli letti e abbiamo tentato di “riscrivere”  alcune parti di testo.

Non sappiamo se ci siamo riusciti, però ci abbiamo provato e questo è un piccolo pensiero per Lei.

 

La classe 1B

 

 

 

 

 

 

 

CON QUALCHE “RITOCCATINA” DA PARTE DELLA 1B

 

Capitolo 1

 

Le doti di Sakumat

 

più li si guardava,  più il corpo fuggiva attraverso gli occhi e si trasferiva intero e vivo in spazi colorati e ricchi di pace.

Aveva dipinto molte opere importanti tra cui vi era il verdeggiante paesaggio collinare, ispirato alle colline piemontesi e dipinto con acquarello su tela e con una valletta inventata, con colori diversi dal reale e forme che ricordavano i quadri di

Kandinskij: questa opera è esposta nella sua galleria.

Lui è affezionato a un’ opera in particolare: si chiama “Lo schizzo della laguna”; gli piace perché unisce l’ astratto con il reale.

 

 

Capitolo 2

 

Un’ inaspettata richiesta

 

lo incuriosiva che uno dei potenti e orgogliosi signori delle montagne insistesse a quel modo, e con quei toni,  e decise di accettare

La carovana formata dalla guida, da Sakumat e un cavallo per le provviste,  partì dalla valle spenta di Malatya e,  dopo aver attraversato il lungo sentiero roccioso, cominciò a risalire la valle misteriosa.

Dopo di che attraversò una zona con una vegetazione molto lussureggiante, dove c’erano grandi querce fiorite che sorgevano tra l’erba selvatica. Colorate farfalle volavano festose intorno a Sakumat. I cerbiatti, saltellando allegramente, inseguivano la carovana.

Dopo una giornata di viaggio raggiunsero la cima di una collina dove si apriva una valle circondata da vegetazione spontanea.

Il paesaggio cambiava, era sempre più lucente e con abbondanti campi, vigneti, pascoli, boschi e in fondo alla valle c’era un delizioso paese.

Tra  villaggio e bosco, ancora più bianco del resto delle costruzioni, sbalzava un esteso palazzo,…

 

                                                     Beatrice e Davide

 

 

 

Capitolo 3

 

 

L’incontro con Madurer

 

…….........E tu vedi come occorreva che io insistessi, e come è bella questa gioia. Ma ora ti lascio: è tempo che facciate amicizia. Fin da adesso, Sakumat, chiedi qualsiasi cosa sia nel potere di un uomo, e l’avrai. Quando il burban se ne fu andato, Sakumat restò fermo ad aspettare.

 

Sakumat non capiva cosa stava succedendo al bambino che correva a perdifiato nelle stanze semibuie del palazzo, però era divertito. Madurer si fermò e disse:”Ma perché ridi?”.  Lui non sapeva cosa dire e non rispose.

Allora Madurer gli disse:

-”Prova a rispondere a questa mia domanda semplicissima: sai giocare a nascondino?” E lui, imbarazzato, rispose “No!”.

E il ragazzino disse: -E a “Guardia e ladri”, sai giocare? E lui ancora più a disagio rispose ancora una volta “No!”. Madurer con il sorriso sulle labbra disse “Te lo spiego io!” E lui più rilassato fece un cenno di sì col capo. Dopo un po’ cominciarono a giocare, All’ inizio era un po’ noioso, ma diventò per Sakumat molto divertente: ora  non pensava più a quelle grandi e immense pareti bianche che lo circondavano e avrebbe dovuto dipingere secondo la richiesta del burban. Quando finirono il gioco Madurer disse:”Hai visto che non era difficile?. Comunque per quale motivo non sapevi giocare? Ovviamente se non ti disturba dirmelo”. E lui rispose:”No, non mi disturba affatto: è che io non ho figli e non so come ci si deve comportare con i  bambini”.

Madurer  sorrise di nuovo e gli rispose:”Wow! Visto che non sai come ci si comporta con i bambini te lo insegnerò io, come ho fatto con il gioco”.

- “ Grazie, grazie mille, mi sembra una bella idea”!

- ”Però tu in cambio mi disegnerai le cose più belle che esistono al mondo”!

- “Sì, questa decisione la prenderemo insieme più avanti: sei d’accordo Madurer?” 

- “Sì” - e uscirono dalla stanza mano nella mano come  buoni amici.  

 

Chiara e Marika

 

 

 

Capitolo 4

 

I PROGETTI
DELL'AMICIZIA

 

 ----------- Dopo una pausa Sakumat domandò:

“Vuoi che dipingiamo le figure come nei sogni, Madurer?”

Il bambino restò in silenzio ancora. Poi sorrise e disse:

“No. Dipingiamo il mondo. Ai sogni ci penso io.”

 

-“Sakumat, ho un altro dubbio”-.

-“Dimmi Madurer”; -“Pensavo che il legno del pavimento non sta molto bene con i dipinti, quindi ti chiedo se potremmo dipingere anche il pavimento con i prati, i fiori o l’ acqua del mare e il soffitto con il cielo, le nuvole, il sole e gli uccelli!”-.

Sakumat, come ormai suo solito, si accarezzò la barba e rifletté.

-“Sì”- disse infine -“Dipingeremo anche il pavimento e il soffitto, ma dovremo impegnarci molto. Stavo pensando, Madurer, perché non dipingiamo nelle tre stanze i momenti della giornata? Dipingere una stanza con la mattina, una con il tramonto e l’ altra con il buio della notte? Così non saranno tutte uguali! Una avrà in cielo le farfalle, le api, il sole caldo e scintillante che ride insieme a una moltitudine di uccelli colorati; l’ altra avrà gli ultimi uccellini che tornano verso il nido a sfamare i loro piccoli che non vedono l’ora che arrivi la loro mamma, impegnati a guardare le nuvole dorate e striate di rosa, mentre nell’ ultima vedrai la  brillante luna, le stelle e le lucciole che danzano nell’ aria e disegnano sinuose geometrie al ritmo continuo e piccante di un cembalo”-.

-“SI, SI, SIII!!! E’ una grandissima idea! Non vedo l’ ora che tu inizi a dipingere tutte queste cose che mi hai appena descritto stupendamente!”- disse Madurer con il tono della voce alto e squillante di gioia.

-“Bene Madurer!”- disse Sakumat, -“Ora però andiamo a dormire. Per oggi abbiamo fatto abbastanza, non credi?”-.

-“Certo… però domani cominciamo subito, ok?”- disse Madurer.

-“Certamente! Buona notte e a domani”- rispose Sakumat.

-“E ricordati, il mondo è fuori,ma tu lo vedrai con i miei colori e la nostra grande

  amicizia”-.

   

Giulia e Giacomo

 

 

 

Capitolo 5

La scelta

 

Una volta, poi, agitato nella notte da quel vuoto, ho preso la decisione di rinunciare, e di abbandonare all’alba seguente la tua casa. E’ accaduto prima dell’inizio di questa luna.

Ganuan gli chiese se questo lavoro gli avrebbe occupato troppo tempo e se magari aveva altri impegni, ma Sakumat gli rispose dicendo: “ I lavori che io comincio li finisco sempre, anche se dovessero durare un’ intera vita.”

Questo era vero, tanto più che Sakumat aveva fatto amicizia con Madurer e non lo voleva abbandonare: “ Da quando sono arrivato nel vostro palazzo, sentivo che il mio lavoro da artista mi avrebbe legato sempre di più a vostro figlio, facendo nascere una grande amicizia: il bambino mi colpisce con le sue domande, la sua fantasia e il suo coraggio di vivere la vita, nonostante la sua malattia.

Il burban era colpito dall’espressione degli occhi di Sakumat, che davano l’impressione di un sognatore e disse: “ Infatti vedo che da quando sei qui mio figlio è sempre più sereno e felice. Per ringraziarti posso mandare una scorta a prendere tua moglie e i tuoi figli se ne hai e metterò a tua disposizione un alloggio di lusso per te e la tua famiglia,  pur di non farti partire prima che il tuo lavoro sia finito.

Sakumat disse: “ Io non ho moglie né figli,  ma volevo chiederti se potevate mettere un tappeto in camera di vostro figlio? Così potrò dormire con Madurer.

Il burban annuì.

Il giorno dopo Sakumat ricevette una lettera riguardante un lavoro a Malatya, la sua città. Il compenso era enorme: un’ intera fattoria in cambio di un dipinto per il re. Sakumat ci pensò su tutta la mattina, scegliendo se rimanere per finire il dipinto e far felice Madurer o se accettare la richiesta dal re di Malatya, in cambio di un ricco patrimonio, ma perdendo una grande amicizia.

A  Sakumat toccava una grande scelta.

Doveva guadagnare qualche soldo per vivere e il compenso offerto dal re di Malatya era molto più grande.

Sakumat quindi decise di andare a lavorare per il re, anche se i sensi di colpa per aver abbandonato il suo nuovo amico erano molti.

Dopo aver comunicato la triste notizia al burban, Sakumat partì per Malatya.

In seguito a molti giorni di viaggio, Sakumat sentì che ciò che aveva fatto non era giusto: abbandonare un povero amico malato per dei soldi era davvero sbagliato.

Sakumat, quindi, decise di tornare al palazzo del burban.

Qualche giorno dopo, con grande sorpresa di Madurer  e di Ganuan, Sakumat era tornato, facendo la scelta giusta.

 

Greta e Leonardo

 

 

 

Capitolo 6

Gli sbagli non esistono

  

…-cominciamo da questa parete,- disse poi, -qui, a destra della porta.

-Bene. E cosa dipingiamo?                  

Ci fu un altro silenzio.

Madurer si leccava le labbra e respirava profondamente, con gli occhi spalancati. Sakumat teneva le mani appoggiate su un cuscino, davanti a sé.

-Tu non hai mai visto com’è la tua casa dall’esterno?vero?- chiese a Madurer.

-No, ma non me l’ero mai chiesto prima d’ora… perché?-rispose Madurer.

-Non ti piacerebbe se dipingessi la tua casa vista dal giardino là fuori, così che tu possa vederla?-continuò Sakumat.

-Sì, mi sembra una buona idea, ma poi disegneremo anche il resto del mondo, vero Sakumat?-domandò ancora.

-Certo, questo sarà solo l’inizio!-

Sakumat, preso un pezzo di carbone, iniziò ad abbozzare i primi tratti del castello.

Madurer rimase con la bocca spalancata già dalla prima linea del dipinto: Sakumat aveva un’abilità unica nel disegnare.

Sakumat disse che anche Madurer avrebbe potuto colorare le figure, cosicché nel disegno sarebbero entrati entrambi i loro cuori.

Inizialmente Madurer era insicuro e non se la sentiva di colorare i magnifici disegni di Sakumat per paura di rovinargli l’opera, ma dopo qualche prova iniziarono a dare la prima mano di pittura.

Madurer era sempre più contento di ciò che facevano insieme e oltre a lavorare, si divertivano.

Quando il castello fu finito, Madurer era soddisfatto e propose di disegnare l’ambiente boscoso che gli avevano raccontato fosse intorno alla casa.

Il bosco iniziava a prendere forma sotto i loro occhi. La mano sicura di Sakumat filava veloce sulla parete e, a seguirla, quella di Madurer dava colore alle figure.

-Ora su quest’altura possiamo disegnare il leggendario drago Sayd nella sua grotta?- chiese Madurer indicando una collina.

-Possiamo disegnare tutto ciò che vuoi e possiamo collocare le cose dove preferisci- rispose il pittore.

Così si iniziò a vedere la grotta da cui spuntava il rosso fuoco del drago Sayd, cominciando a dare vita al dipinto.

Madurer,  affascinato dal loro disegno, chiese:-Sakumat, un giorno potrò vedere anch’io Sayd e tutte le bellezze che ci sono là fuori?

-Io spero di sì, ma purtroppo non sono io a deciderlo, ma ti assicuro che se dipingeremo bene, guardare gli affreschi sarà come vedere tutto dal vivo.

Madurer iniziava a sbadigliare e Sakumat pensò che fosse meglio smettere di lavorare e continuare il giorno seguente.

Si sedettero entrambi sul tappeto e Madurer volle raccontare a Sakumat la gioia che provava a stare con lui,  ma non riuscì a trovare le parole e Sakumat pensò lo stesso.

Il Burban che da poco era entrato nella stanza, si commosse e capì di aver scelto l’uomo giusto per stare con suo figlio.

Così Madurer e Sakumat passarono la sera a giocare e a raccontarsi storie e quando l’ora si fece tarda, i due andarono a letto e Sakumat promise a Madurer che il loro dipinto sarebbe stato bellissimo e che appena l’indomani si fossero svegliati, avrebbero continuato l’opera.

Così Madurer chiuse le palpebre col sorriso ancora sulla bocca e dormì un sonno tranquillo, non vedendo l’ora che la notte finisse.

Linda e Andrea

 

 

 

Capitolo 7

 

Gli aspetti del mondo

 

-Cosa ci sarà sulla nuova parete, Sakumat? …….

 

-Vedi Madurer –disse calmo Sakumat

-Sì, ti ascolto

-Tu mi hai detto che volevi dipingere il mondo, giusto?- gli chiese.

-Sì, è vero-

-Vedi, il mondo, Madurer, è fatto da verdi pascoli, dolci contadini e mari infiniti, ma è fatto anche da cose più brutte, ad esempio la guerra. Sai cos’è la guerra?

-Sì, lo so bene. Da piccolo mi raccontavano della ragazza che voleva diventare  guerriera.

-E ce la fece?- chiese il pittore interessato alla storia.

-Sì, ce la fece per volere del padre che credeva in lei!

-E tuo padre crede in te?

-Si ed è per questo che sei qui, Sakumat.

Sakumat si commosse, ma trattenne le lacrime dicendo:

-Allora vuoi dipingere la guerra?

-Sì, dipingiamo la guerra.

Iniziò dunque l’affresco della guerra: Sakumat prese il carboncino e incominciò a dipingere un villaggio con alte mura e un esercito con mille particolari.

Sakumat riuscì a stendere il colore su  tutta la parete e, anche se dipingeva la guerra, riusciva a dare il meglio di sè, con sbalzi di colore e dettagli impercettibili al primo sguardo. I guerrieri erano armati di spada, ascia e lancia, coperti da un armatura  di ferro massiccio. Avevano le facce determinate e agguerrite.

Madurer però era triste perché la donna guerriera non appariva nel dipinto e chiese a Sakumat di disegnarla. Allora Sakumat prese il carboncino e il colore e disegnò una bellissima ragazza, dagli occhi azzurri e i capelli neri.

Madurer disse:-La ragazza è veramente molto bella Sakumat e perciò, visto che il quadro sembra finito e sono passati molti mesi, vorrei che tu iniziassi a dipingere il mare. Però voglio che sia lungo tutta una stanza, azzurro e infinito.

Ma nel dire queste parole  si sdraiò sul letto e si addormentò.

Allora Sakumat iniziò a dipingere la linea dell’orizzonte perché sapeva di non poter restare per sempre con Madurer.

Il mare iniziò a delinearsi: era sfumato in base alla profondità con un brillio sulle onde.

Non era il classico mare un po’ inquinato dai turisti, ma era limpido, continuo, senza onde agitate, piatto come il legno levigato. Madurer , dopo un giorno, si  svegliò: guardò prima Sakumat, poi il dipinto e sorrise: non era mai stato così felice.

Il mare non era finito, ma lo sarebbe stato presto.

Isotta e Paolo

capitolo 8

 

 

 

Il mattino dopo, appena sveglio, il bambino corse vicino alla parete.

Madurer notò un’isoletta proprio in mezzo al mare e chiese a Sakumat quando l’avesse dipinta:-Stamattina, Madurer. -E secondo te è deserta o ci abita qualcuno?- Il pittore approfittò della situazione per chiedere a Madurer se avesse mai sentito la storia di Robinson Crusoe e Madurer rispose che non la conosceva, ma che l’argomento lo interessava molto. Sakumat cominciò a narrare:-Secondo la leggenda un naufrago di nome Robinson venne trasportato dalle onde fino ad un’isola tropicale durante una tempesta notturna. Il bambino ascoltava interessato:- Sakumat, secondo te quella potrebbe essere l’isola di Robinson? -Tu che ne pensi?- ribatté Sakumat. Il Bambino disse di sì: era convinto che fosse proprio l’isola di Robinson ed era sicuro che Robinson vivesse in una casa sull’albero. Sakumat preferiva non aprire bocca e si limitava a rispondere con dei cenni della testa:-E se disegnassimo Robinson sulla spiaggia? -No, sarebbe noioso vederlo sempre lì impalato ogni giorno! -Sì, hai ragione, però se vuoi posso dipingere la sua dimora… Madurer annuì e il pittore promise che il giorno seguente la casa si sarebbe potuta scorgere tra i rami dell’albero e chiese a Madurer se avesse ancora voglia di ascoltare la favola di Robinson Crusoe.

 

Rinaldo e Valentina

 

 

Capitolo 9

 

 

Le idee di Madurer

 

………………………il bambino chiese di trasportare il suo letto nella terza stanza, dalle pareti ancora intatte. Le guardava a lungo, in silenzio, tenendosi una mano davanti alla bocca con atteggiamento grave…….

- Posso conoscere un po’ dei tuoi pensieri, Madurer? – chiese Sakumat qualche tempo dopo.

 

Madurer rispose:

- Nei miei pensieri ci sono: un paese con gente felice, il mare, delle colline e il mondo!- E Sakumat gli chiese:- “Ma tu quale preferisci”?

E  lui rispose:- Il mare! Mi piace tanto!

Sakumat prese la tempera e i pennelli e cominciò a dipingere. Ad un certo punto Madurer svenne e subito Sakumat chiese aiuto ad Alika che lo soccorse e lo portarono a letto.

Avvisarono il burban che chiamò i migliori medici del paese e tutti dissero:

- “E’ questione di tempo, Madurer si sveglierà presto”.

Due giorni dopo Madurer si svegliò e chiese a Sakumat cosa gli fosse successo e Sakumat gli rispose che era svenuto e che aveva dormito per due giorni, ma nei suoi sonni agitati gli aveva suggerito le bellissime immagini che il bambino poteva ora osservare sulle pareti: scogli sparsi nel mare, a pelo dell’acqua azzurrina, con macchie di vegetazione selvatica lungo la riva sabbiosa che si stagliava in lontananza.

Per tre giorni Madurer non riuscì ad alzarsi per la stanchezza e quindi lui e Sakumat non poterono continuare a dipingere il mare, ma quando si sentì meglio ripresero il lavoro.

Finito il lavoro le pareti della terza stanza erano molto belle e Madurer era felicissimo!

 

Sofia e Nicolò

 

 

 

Capitolo 10

 

 

MADURER DISEGNA

 

 

………………………….Così dipingeremo un prato, Madurer.

-Ma c’è una cosa. C’è una cosa che ti devo dire… Però ora ho molto sonno. Te la dico dopo, Sakumat.

 

Durante le attese, Sakumat amava andare in giro per boschi e prati, alla ricerca di idee per dipingere. Al ritorno, Sakumat trovava sempre Madurer con nuove idee.

Questa volta l’idea di Madurer fu un po’ originale: voleva far disegnare a Sakumat il suo villaggio di provenienza.

 – Sai Madurer, la tua idea è davvero splendida! Però c’è una cosa: siccome è tanto tempo che non vedo il mio villaggio, non mi viene in mente proprio niente; lasciami un attimo per pensare.

Sakumat chiese a Madurer di aiutarlo a ricordare, facendogli tante domande e il piccolo ubbidì. Piano piano a Sakumat tornarono in mente tantissimi particolari.

- Avevo perduto le mie idee, ma adesso possiamo disegnare tutto quello che vogliamo. Avevi detto che volevi disegnare il mio villaggio, allora lo disegnerai tu.

- Ma io non sono capace di disegnare, non ho mai imparato.

- Te lo insegnerò io.

Sakumat prese pennello e tempera e andò verso Madurer.

-Come lo vuoi disegnare?

Io direi di disegnarlo che si avvicina sempre di più come la nave. Madurer prese il pennello e cominciò a dipingere. Sakumat vide in Madurer un talento, perché aveva disegnato il villaggio perfettamente. Ci aveva messo dentro tante case, il prato fiorito e si aprì una discussione: - Io non voglio disegnare un villaggio deserto, ma non voglio neanche che le immagini siano ferme. Quindi Madurer e Sakumat disegnarono insieme delle persone che si intravedevano appena; così il villaggio non era né deserto e né fermo.

 

Claudia e Nicolò

 

 

Capitolo 11

 

La pianta luminescente

 

…………………… “ è arrivato il grano,nel nostro prato ?” disse  sorridente Sakumat ,che si fermava qualche volta alle spalle del bambino, a guardare il lavoro.

“ L’ ha portato il vento fino qui, dalla grande vallata del Firat ?

“Non è grano,”rispose Madurer serio serio,queste non sono spighe di grano.

-Non è grano? Però sembra grano: un grano sottile…………”

 

Madurer disse con un filo di voce “Sono spighe di stralisco !”

“Non la conosco questa pianta; l’hai per caso vista in qualche enciclopedia”? -chiese Sakumat perplesso.

“No, è una pianta speciale, è frutto della mia immaginazione: è una pianta luminescente come i raggi di una luna che si mischiano nel buio più totale e lasciano una striscia dorata; ed è come uno sciame di  lucciole nella notte”.. - rispose deciso Madurer.

Nella notte Sakumat svegliò Madurer e gli disse:

“Madurer guarda il dipinto”. Lui si sedette sul letto, guardò davanti a sé e vide lo stralisco illuminato in mezzo al prato: ondeggiava e brillava più di qualunque gemma esistita sulla terra.

I suoi occhi brillavano nella notte: per un attimo stette zitto, ma poi incominciò a gridare “Lo stralisco, la mia pianta si illumina!“

Il Burban, sentendo quelle grida, entrò nella  camera spaventato.

“Che cosa sta succedendo”?  Quando vide quella luce si sbalordì.

Madurer vide il padre, gli corse incontro dicendo:

“Papà hai visto lo stralisco?” 

“ Sì, lo vedo, ed è il dipinto più bello che abbia mai visto!”

Restarono a guardarlo per tutta la sera, fino a che Madurer non si addormentò in braccio al padre.

 

 

Alice e Jeremy

 

 

Capitolo 12

 

Le cose si mettono male

 

……….Ganuan abbassò il volto e pianse,e Sakumat pianse con lui.

Poi il pittore chiese:- Quanto potrà vivere ancora, signore?

-Dicono non oltre un anno.

-Desideri che vada?

-Non ho desideri:ma questo è l’ultimo che potrei avere. Resta se puoi.

 

Sakumat tornò a cavalcare, mentre piangeva per l’imminente morte del povero Madurer. In quei mesi si era tanto divertito con lui…

Sakumat si disse, in cuor suo,che sarebbe stato vicino a Madurer e a Ganuan quando la

vecchia signora vestita di nero e con la falce sarebbe venuta nella casa del signore di Nactumal per portarsi via il piccolo e lasciare il burban definitivamente solo.

Quando tornò a palazzo, Madurer si era appena svegliato. Sakumat gli si avvicinò

e gli chiese:-Come ti senti Madurer?

-“Bene, grazie. Un po’ debole, forse”… fu la risposta vaga del bambino.

-“In questi giorni ti leggerò tante storie  mentre tu starai a letto”.

-“Disegneremo insieme gli uccelli sulla pergamena”?

-“Sì, certo Madurer”. Purtroppo, in quei giorni, Madurer non ebbe abbastanza

forze per disegnare.

Il quinto giorno, però, Madurer si riprese e Sakumat gli comunicò la sua grande idea:

-“Senti, Madurer, secondo me non c’è bisogno di costruire nuove stanze per i nostri

affreschi, sennò non riusciremo più a dominarli; mentre, se noi non lo facciamo, negli

 affreschi sarà meno difficile individuare i particolari.

-Ma allora, come farai a dipingere ancora?- chiese Madurer tra uno sbadiglio e l’altro.

-Posso cambiare il prato, disegnandoci le quattro stagioni: inverno se è inverno, primavera se è primavera, estate se è estate, autunno se è autunno.

-Sì, sì, va bene; lo chiederò al burban, mio padre; disse Madurer e poi riscivolò nel suo torpore,  e a poco a poco si addormentò.

Sakumat si mise a piangere e, mentre piangeva, arrivò Ganuan che pianse con lui.

 

 

Elizabeth  e Mattia

 

Capitolo 13

cala la notte

         

……: <<Non dorme ancora. Ogni tanto fa due passi fuori, e sgranocchia qualche ramoscello. Ma soltanto per golosità, perché a già la pancia pienissima. Respira, e fiuta l’inverno. Poi, fra poco, entrerà nella tana e ci resterà per molti mesi. Ma prima farà un bel mucchio di rami secchi davanti all’ingresso, per ripararsi dal vento, mentre dorme.

Il burban guardò intorno, stordito. Disse:<< Non fa freddo qui, vero? Vuoi che faccia accendere il fuoco?>>

<<No, padre. Non fa freddo,>>rispose Madurer,<<è solo un po’ meno caldo,

perché l’estate è passata. Ma non occorre il fuoco.

 

Tutto il paesaggio dalla prima stanza era mutato: non in modo vistoso, ma in ogni particolare. Madurer aveva spiegato tutti i mutamenti del murale tra cui la rappresentazione della storia del principe Njulabey  che iniziò a raccontare a suo padre:” Njulabey era un principe che aveva la mia stessa malattia : egli  era anche allergico a diversi cibi e ciò lo rendeva molto vulnerabile e quindi  faceva fatica a camminare. Ma,  nonostante la sua malattia, era felice,  perché riusciva a immaginarsi persone, anzi amici, con cui potesse parlare senza essere disturbato.

Però iniziò a crescere e a perdere la fantasia e diventò triste.

Quando suo padre morì e lui diventò re  dovette iniziare a comportarsi come tale. Diventò un grande sovrano e scelse come suo successore un uomo che da ragazzo si era preso cura di lui e lo aveva accudito come se fosse stato figlio suo”.

<< Ti è piaciuta la storia, padre?>> chiese Madurer.

<<Sì>> rispose il burban.

<<Padre, sapete che Sakumat e io stiamo per dipingere la notte e le stelle, così il re potrà guardare il cielo ogni notte!>>.

 

 

Giulia e Dario

 

Capitolo 14

il tigrez supera l'orizzonte

 

 

……………-non ricordi cosa diceva quel ragazzo nella storia di Zineb e i pirati, Sakumat?

Diceva :”tutti i pirati sono nemici di tutti”.

-No, diceva :”Per un pirata tutto il mondo è pirata”.

-E’ più o meno la stessa cosa, no?

-Sì , infatti. E poi, cosa accadrà?

 

 

Il Tigrez venne attaccato dagli spagnoli, ma fu salvo grazie al capitano Madurer, che li precedette con un attacco a sorpresa.

Ci fu una battaglia navale. Morirono molti pirati e solo Madurer riuscì a salvarsi.

-Chi vinse, Sakumat?

-Secondo te, Madurer?

-“Per me vinsero gli spagnoli, ma Madurer riuscì a scappare dal Tigrez e nascondersi

nella nave degli spagnoli. Quando gli spagnoli arrivarono in Spagna, scesero dalla nave e Madurer ne approfittò, rubandogli l’imbarcazione e così continuò il suo viaggio verso l’orizzonte. Durante il suo viaggio girò tante città e raccolse attorno a sè un gruppo di persone fedeli che sarebbero diventate il suo equipaggio”.

-Bravo Madurer, sei un bravo scrittore come ho sempre detto!

-Grazie Sakumat.

“Durante il viaggio di Madurer, la nave dovette affrontare una fortissima tempesta, con pioggia e fulmini, superando pericoli di ogni genere. Sarebbe stato un lungo e faticoso viaggio.

Madurer avrebbe affrontato tante guerre, tra cui quella con i greci: questi erano forti e valorosi, ma non erano bravi a costruire le loro enormi navi”.

Madurer dopo un po’ si addormentò e cominciò a sudare; Sakumat, preoccupatosi, chiamò il burban che svegliò il ragazzo.

Il ragazzo, svegliatosi, si rese conto che si era addormentato senza volere.

 

Francesca & Andrea

 

 

 

Capitolo 15

 

 

Il sonno s'impossessa di ogni cosa

 

  

 

…-Ti ascolto-e Ganuan avvicinò la testa a quella del figlio.

-Il prato sente una stanchezza felice,-disse il bambino, con il tono di chi rivela un segreto,-come quando si corre molto nel gioco. Il prato ha corso molto…

 

 

Sakumat intervenì:- Il prato è vissuto, ha dato piante, fiori e frutti, ma ora per lui è il momento di riposare per sempre.

Il Ganuan spiegò meglio al figlio che aveva la fronte corrugata, segno di un’incomprensione:-“Ogni cosa e ogni persona dà ciò che deve dare e alla fine si assopisce; anch’io un giorno me ne andrò e tu andrai avanti da solo”…-

Madurer non aveva capito proprio tutti i particolari, ma si accontentò di questa spiegazione.

La sera Madurer ripensò a ciò che gli aveva detto il padre e sentì dentro il proprio cuore un indescrivibile senso di pace.

 

 

Linda e Andrea

capitolo 16

 

 

 

L’inizio di una nuova vita

 

Quando Madurer fu morto, e la casa e il villaggio ebbero pianto per molti giorni…

Sakumat fece ritorno a casa, ma la sua vena artistica e la sua fantasia sembrava fossero morte con il bambino. Non era più in grado di toccare un pennello né di immaginare i disegni che i suoi committenti continuavano a chiedergli.

Per tanto tempo lui aveva creato la vita e raffigurato un mondo anche irreale che, tuttavia, con le sue pennellate appariva vero e palpabile.

Forse ora era arrivato il momento di vivere la vita e non più solo di rappresentarla, anche se magnificamente, come lui aveva fatto per tanti anni.

E allora……..

Conobbe le persone del villaggio e si fece qualche amico, con il quale beveva il tè, cucinava e parlava quietamente delle cose presenti.

Visse a lungo in pace, facendo il pescatore.