La musica ci accompagna nella vita in modo talvolta discreto, talvolta invadente; infatti, per molti ragazzi, è una presenza di tutti i giorni. Partendo dalla tua esperienza e prendendo spunto dai film visti in classe, esprimi che cosa è per te la musica e quale rapporto hai con essa.
Quando accendo lo stereo e la prima rullata di batteria si alza dalle casse, un’ondata di vita si impadronisce di me: il ritmo arriva spontaneo alle mani che cominciano a battere sulle gambe, intanto dal cuore dello stereo incominciano ad avanzare le chitarre, mentre io continuo a battere il ritmo, oscillando la testa, ora anche con i piedi. La stanza ribolle di suoni accoglienti e coinvolgenti che ora mi fanno alzare e cominciare a muovermi, con divertimento e passione, mentre una tromba accompagna i miei gesti selvaggi, sempre più veloci. per me musica è questo.
È gioia di sentire, di divertirsi e partecipare; i ragazzi come me vivono la musica come una specie di “mamma”, come un mondo in cui si sentono al sicuro dalla realtà della vita, quella in cui gli adulti spesso non li capiscono. Durante questo periodo di momenti bui, in cui alle volte mi trovo a fare i conti con le mie ansie e i miei errori, la musica è sempre lì, che mi accompagna, facendomi coraggio. Musica è anche questo: è forza di combattere, è una specie di guida. La musica che mi dà più gioia è quella moderna, proprio per il mio stretto legame con il ritmo: i miei artisti preferiti sono i Green Day (gruppo statunitense formatosi a Berkeley, California), Jack Johnson (cantautore statunitense) e De André. E come dicevano i Beatles: “tutti hanno bisogno di amore”.
Giacomo Campiglio
Il film “El Bola” presenta vari temi: l’amicizia di Alfredo come strumento importante per Pablo per superare la sua situazione familiare critica, Alfredo come amico diverso da tutti gli altri compagni di scuola... Racconta come il regista li ha affrontati, delineando i personaggi e le situazioni; esprimi infine cosa pensi tu del problema di cui hai scelto di parlare.
La grande amicizia tra Pablo, protagonista del film, e Alfredo inizia quando quello strano ragazzo nuovo, che fuma una sigaretta con irriverenza davanti al professore, arriva nella classe di Pablo, come un clandestino abbandonato da tutti i suoi compagni. Pablo, incuriosito dal comportamento del “nuovo”, decide di seguirlo, scoprendo che questa persona, all’apparenza il classico tamarro della classe, è in realtà un tipo buono e simpatico, con cui fa subito amicizia. A casa, il padre di Pablo, persona fredda e senza affetto, picchia cruentamente il povero ragazzo quando “trasgredisce le regole”; figurarsi quando scopre che Pablo frequenta sempre più spesso la famiglia di Alfredo, che lui denominava “brutta gente”...
Comunque l’amicizia tra i due ragazzi rimane florida; anzi, con Alfredo Pablo riesce pian piano a buttar fuori tutti i suoi problemi, talvolta tenuti per sé, senza mai rivelarli a nessuno. E anche se la sera il padre lo aspetta per dargli la solita batosta, Pablo ha sempre il coraggio di tornare da Alfredo, consapevole che il padre avrebbe recitato sempre la sua parte: l’amicizia tra i due è molto grande e ognuno ha sempre più bisogno dell’altro. Quando Alfredo si trova a dover affrontare la morte del suo padrino, Pablo è lì a consolarlo; e quando la famiglia di Alfredo si rende conto della pericolosità del padre di Pablo, è decisa ad aiutare il ragazzo, anche se è a rischio di violare la legge. E così, divertendosi e prendendosi cura uno dell’altro, i due amici imparano ad affrontare anche le più dure realtà della vita, i loro problemi, le loro paure, come due cigni appena nati.
Giacomo Campiglio
Partendo dalla visione del film “Quattro sotto zero”, individua quali sono le sequenze dove maggiormente si parla di amicizia, raccontandole brevemente. Esponi poi il tuo punto di vista sull’amicizia e su quanto essa possa essere importante nella crescita di un ragazzo.
Quando quei quattro ragazzi, Derice, Junior, Senka e Yul Brinner, varcarono la linea del traguardo, il bob in spalla e i sorrisi stampati sulle labbra, mentre gli svizzeri e la folla tutt’intorno applaudivano a quell’attimo di gloria, loro, quei ragazzi jamaicani, sapevano di essere jamaicani e ne andavano fieri. Loro, con la pelle nera, in mezzo al freddo, dentro a quelle tute, non si erano arresi. Avevano continuato fino a raggiungere quell’obiettivo irraggiungibile. Questa e altre sono le scene che nel film “Quattro sotto zero” riconoscono la grande amicizia tra i quattro ragazzi, gli aiuti reciproci, gli abbracci e i sorrisi. Quando Junior è in un momento di sconforto, è Yul che gli fa capire che non deve tirarsi indietro, e il loro coach, è lui a fare di tutto per iscriverli alle olimpiadi, perché crede in loro. E quando Jenka accetta di far parte della squadra di bob che vuole formare Derice, perchè è suo amico, questa è buona, vera amicizia.
Per me la vera amicizia è quando ci si sente bene e in sintonia con un’altra persona che condivide le tue passioni, le tue idee e i tuoi pensieri. L’amicizia non ha limiti, perché, anche se a volte capita di litigare, poi, piano piano, si riuscirà a fare pace, ricordando i momenti più belli passati insieme. Un vero amico, nei momenti difficili, si prende cura di te, rispettandoti e sapendo di non poterti abbandonare. L’amicizia per un ragazzo è fondamentale: sentire qualcuno che ti sta vicino, con lo spirito e concretamente, aiuta a rialzarsi e ad avere coraggio, ad accettare la vita in tutte le sue forme; e anche se a un certo punto ti verrà voglia di arrenderti, di dire “Basta!”, la mano calda e buona di un amico sarà lì, ad aspettare che tu ti aggrappi.
Giacomo Campiglio