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A proposito dei cavalieri della Tavola Rotonda abbiamo visto in classe il film "Il primo cavaliere" e poi siamo andati a teatro a vedere "I cavalieri della Tavola Rotonda". Vi ricordate di che si tratta? Per coloro che non lo sapesero Camelot era una grande città, ma ciò che la distingueva da qualsiasi altra era la giustizia che vi regnava all'interno; sulla bocca di tutti viaggiavano criteri di uguagilanza e fratellanza, soprattutto grazie ad Artù, il quale, oltre a diffondere questi valori, per evitare eventuali guerre tra nobili assetati di potere, chiamò i dieci cavalieri più bravi del regno e li raccolse attorno ad una tavola rotonda. Ci sono molte versioni della storia di come Lancillotto entrò in possesso dell'ultimo posto della tavola rotonda, ma quella che i ha convinto di più è che Lancillotto salva senza sapere per ben due volte Ginevra, promessa al re Artù, e se ne innamora follemente.
Al ritorno abbiamo fatto un dibattito in classe su quale forma di rappresentazione ci avesse più convinto.
Il teatro e il cinema sono due rappresentazioni molto diverse: lo spettacolo teatrale, a differenza del film è una messa in scena che richiede immaginazione, cosa che può piacere o no, mentre nel film il concetto è più concreto e tutte le scenografie e la presenza di numerosi personaggi rendono più gradevole la visione da parte degli spettatori. Il film gira intorno all’intreccio di relazioni amorose tra Lancillotto , Ginevra e Artù. Come nel film, la rappresentazione teatrale narra la vicenda d’ amore tra Artù e Ginevra, amore però divampato grazie ad un incantesimo. Per la nostra classe, la rappresentazione teatrale è stata meno interessante rispetto al film, più ricco di effetti speciali; il teatro, invece, voleva trasmettere allo spettatore qualcosa di più degli effetti speciali: voleva far sviluppare la fantasia e suscitare in noi una voglia di capire e immedesimarci nel racconto.
Chiara Laura Celine
Le pagine sono state curate da Alessandro Villa, Virginia Trivillin e Irene Vivarelli