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AL PARCO DEL MINCIO INSIEME ALLA 1D

Mercoledì 13 maggio,quasi all'alba (erano le sette!),siamo andati in gita al parco del Mincio. Siamo arrivati con il pullman e da lì è iniziata la nostra giornata nella natura. Le valli del fiume Mincio costituiscono una delle più importanti zone umide d'Italia. Il paesaggio è costituito da un intreccio di piccoli canali e specchi d'acqua. La zona del parco che ci è piaciuta tanto è quella nata su un'area usata in passato come discarica che, grazie alla volontà del Sig. Marino, è stata bonificata diventando un'area protetta. Al suo interno sono stati reintrodotti animali e piante autoctone per ricreare un ambiente il più vicino possibile a come era originariamente.

FLORA

Le rive del fiume Mincio sono coperte da canneti, palustri e canne di bambù, cipressi, piante di sambuco dai fiori bianchi, salici d'acqua e alberi di alto fusto come i platani, gli olmi, gli ontani neri e i pioppi. Sulla superficie delle acque vi sono fiori di loto (importati dall' Oriente) e castagne d'acqua, i cui frutti sono commestibili, e piante di nannufero (fiore simile al loto).

FAUNA

Vi sono molte specie di uccelli rari e piccoli mammiferi tipici delle zone acquatiche come: fistione turco, anatra moretta, svassi, cigni, aironi, folaghe, sgarze ciuffo ( pennuti che si nutrono delle uova dei pesci, presenti nelle acque del fiume, come le carpe, anguille, siluri, rane e insetti vari). Molto numerosa è la popolazione dei rapaci come: falchi, gheppi, aquile, poiane, allocchi e alcuni uccelli notturni (civette, gufi, barbagianni, upupe...). Altri ucceli presenti sono le gazze ladre,i passeri, i pettirossi, i picchi e i merli. I mammiferi più diffusi sono le lepri e i conigli selvatici, le volpi e qualche esemplare di lupo. E' importante il problema causato dalla presenza della nutria, un roditore proveniente dal Sud America che in passato è stato allevato nella Pianura Padana per la sua pelliccia "castorino" e liberato in natura dagli allevatori senza scrupoli. Essendo un animale molto prolifico e privo di predatori si è diffuso molto velocemente, causando danni all'agricoltura e alla pesca. Nel parco è in atto un programma per limitarne la diffusione. Un altro animale introdotto dall' uomo e dannoso per l'ecosistema, è il gambero della Luisiana detto killer; si ciba di qualunque cosa e non ha nemici naturali.

FITODEPURATORE

Le acque del fiume passano attraverso fitti canneti, giunchi e altre piante acquatiche che crescono nell'argilla mischiata alla torba. Queste acque sporche vengono filtrate dalle piante e dal terrerno, i batteri e le sostanze nocive rimangono imprigionate nella sabbia. Ogni anno il canneto viene bruciato in modo che si formi cenere che poi venga assorbita dal terreno e che lo arricchisca di nutrimenti naturali, indispensabili per le nuove piante che rinasceranno.

MUSEO ETNOGRAFICO

Nel museo sono conservati vecchi utensili donati da famiglie della zona, usati in passato: tra questi vi sono attrezzi per lo scavo e per lo sfalcio del terreno, utilizzati dai contadini per tagliare il carice e pulire i fossi, trappole e richiami artificiali per la caccia e giocattoli dei nostri coetanei di allora. C'erano delle reti a cono con diverse camere e reti molto larghe che sbarravano la fuga ai pesci usate dai pescatori professionisti. Vi sono inoltre molti trofei costituiti da animali impagliati. All'inizio del 1900 andava molto di moda andare a caccia e impagliare gli animali uccisi per esibirli come premi. Davanti a una civetta la nostra guida ci ha raccontato una leggenda:

un tempo si diceva che le civette portassero sfortuna, ma questa superstizione si può spiegare. Nel medioevo la notte era molto scura perchè le candele costavano molto, quindi si cercava di usarle il meno possibile, le luci venivano tenute accese solo per accudire un malato o quando si svolgeva una veglia funebre. Le civette erano attirate dalle falene che si avvicinavano alla luce, i contadini e gli abitanti, vedendole, solo in queste circostanze le consideravano di malaugurio.

LA NAVIGAZIONE

Abbiamo navigato sul fiume Mincio con un battello ecologico alimentato a energia solare, che non lascia la scia, mantenendo la tranquillità delle rive e le sponde del fiume. Nel tragitto abbiamo incontrato molte specie di animali, sopratutto volatili, tra cui un gheppio, un falco, un airone cinerino, una famiglia di cigni, un pesce siluro e un gambero Killer.

Arianna Silvia Marta Alessandra Gaia