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attività scolastiche:

uscite didattiche della prima B

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uscita al castello sforzesco

Martedì 17 febbraio 2009, noi della 1B, siamo andati a visitare la pinacoteca del castello Sfarzesco. La costruzzione del castello, iniziata nel 1358 e terminata nel 1368, fu commissionata da Galezzo Visconti. Nel 1447 il castello fu attaccato e in parte distrutto dai Milanesi. Fu poi ricostruito da Francesco Sforza, che sposò Bianca Maria Visconti, l'ultima erede della famiglia. Per 90 anni il castello fu proprietà dei Visconti, poi divenne degli Sforza. Uno dei più ricercati pittori di Firenze era Leonardo da Vinci, che desiderava lavorare a Milano e per questo spedì una lettera nella quale si elencavano i lavori che sapeva fare meglio:

-ingegnere militare: poteva costruire macchine da guerra per la battaglia che si stava combattendo a Milano

-ingegnere civile: sapeva continuare i lavori, anche con edifici molto grandi, e in quel momento si stava costruendo il Duomo di Milano

-ingegnere idraulico: poteva contribuire alla riparazione degli argini artificiali dei navigli

Inoltre Leonardo da Vinci era anche un bravissimo pittore. Una delle prime sale visitate è stata la sale delle Assi che, come dice il suo nome, è ricoperta di assi sulle pareti. Le assi della sala sono state messe da Luca Beltrami.

L'economia di Milano era basata sopratutto sulla vendita della seta; infatti Leonardo da Vinci sul soffitto della sala volle disegnare una pianta di Gelso (da latino morus che assomiglia al cogmome di Ludovico il Moro). Sulle mura c'erano anche disegnate le radici del gelso incastrate tra le rocce colorate in bianco e nero, ma Luca Beltrami sosteneva che le pareti non erano state dipinte da Leonardo per questo ricoprì parte di esse con assi di legno.

La decorazione e le diverse tecniche di pittura

L'affresco consiste nellol stendere il colore sull'intonaco ancora umido. Il colore, di origine minerale, viene diluito con acqua e steso sull'intonaco fresco. Quando l'acqua evapora fa sì che il colore venga assorbito dalla calce e che, asciugandosi, fa corpo con essa.

L'arriccio è un intonaco speciale formato da sabbia, polvere di marmo, calce e acqua. Inoltre quando si realizza un affresco occorre stabilire ogni giorno la porzione di superficie da intonacare e dipingere.

Le tempere: i pigmenti in polvere erano mischiati con sostanze naturali come il latte, la caseina, le colle di animale, l'albume e il tuorlo dell'uovo. I colori venivano diluiti con acqua e poi stesi su un supporto di legno preparato con uno strato di gesso (imprimiture) e poi si stendevano su tela o cartone.

La pittura a olio: in Italia fu Antonello da Messina, del quale abbiamo osservato un dipinto in pinacoteca, a introdurre la pittura a olio per sostituire la tempera in quanto l'olio rendeva più sfumature e durava più a lungo.

La doratura: in questo caso si parla sia di scultura che di pittura. Per realizzare un'opera ci vogliono più maestri, che lavorano in una bottega. C'è un pittore che viene aiutato dal titolare della bottega che molto spesso è un falegname. L'oro vero veniva sciolto dentro un pentolino con dentro acqua, poi veniva colato e solidificato in un finissimo vassoio che lo faceva diventare una lama sottilissima che venne chiamata foglia d'oro, Essa veniva tagliata in piccoli pezzi e poi attaccata ai diversi dipinti. Prima però il legno doveva essere trattato con un impasto di colla e di gesso passato più volte sullo strato fino a farlo diventare liscio e compatto. Bisognava poi separare le parti dorate da quelle da dipingere. La parte da dorare veniva trattata con colla di coniglio e con argilla rossa e poi si adagiavano sopra le foglie d'oro che non venivano prese con le mani, ma con coltello piatto; poi si passava sopra le parti dorate con un altro coltello, chiamato brunitoio, in modo che le foglie d'oro stese in precedenza diventassero una superficie omogenea e unica, lucida e brillante. Questo conferiva alle opere un aspetto divino e luminoso, che con il gioco delle candele accese generava un effettlo suggestivo. Gli altri pigmenti erano sempre naturali e legati con l'uovo.

Prima di tornare a scuola abbiamo fatto una breve pausa in un piccolo giardino del castello Sforzesco; al centro di esso c'è una piscina che al tempo dei romani doveva essere una specie di "terme". Infine, soddisfatti, ci siamo avviati verso la nostra scuola.

 

Tratto dai testi della 1 B

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