Visita guidata al Duomo di Milano

 

E’ il 29 novembre e sono quasi le dieci del mattino; siamo di fronte al Duomo insieme ad una guida della Veneranda Fabbrica , pronta a condurci alla scoperta delle origini di questo importante monumento. Ognuno di noi è munito di una radio-guida che ci permette di sentire meglio la sua voce, senza disturbare i visitatori.

 

Come prima “tappa” ci fermiamo ad analizzare alcune tracce individuabili sul sagrato della cattedrale:  la forma ottagonale testimonia la presenza nel passato del Battistero di San Giovanni. Nella piazza antistante il Duomo, infatti, sorgeva la Basilica di Santa Tecla, come si può vedere nella piantina, a cui apparteneva il battistero.

 

 

Della Basilica, edificata nel IV secolo, non è rimasto nulla. La guida ci ha infatti spiegato che, a più riprese,  i resti sotterranei sono andati gradualmente distrutti: nell’800 con la  creazione delle fognature, rese necessarie dall’aumento della popolazione dovuto alla forte immigrazione; nel 1943, durante la seconda guerra mondiale, con la creazione di rifugi sotterranei utili ad accogliere la popolazione durante i bombardamenti della città; infine, negli anni ‘60, con la  realizzazione della linea 1 della metropolitana

Il Duomo sorge sull’area un tempo occupata dalla Basilica di Santa Maria Maggiore.

La Basilica di Santa Tecla e quella di Santa Maria Maggiore avevano funzioni complementari: i catecumeni rinunciavano a Satana nella prima parte della messa in Santa Maria Maggiore e poi terminavano la celebrazione dei riti di conversione in Santa Tecla.

Nel 1356 crollò il campanile della basilica di Santa Maria Maggiore  e forse anche per questo Gian Galeazzo Visconti, signore di Milano, decise di edificare una nuova splendida basilica.

 

La nostra visita prosegue nei sotterranei, a cui si accede dall’interno del Duomo. Si tratta di una parte a me completamente sconosciuta e che, come tutte le zone sotterranee,  ha un certo fascino.

 

San Giovanni alle Fonti - le fotoQui possiamo vedere ciò che rimane dell’antico battistero. Osserviamo la disposizione dei mattoni a lisca di pesce e il fonte battesimale. La forma è ottagonale e le dimensioni sono notevoli, infatti il battesimo prevedeva l’immersione totale dei    catecumeni. L’acqua proveniva dalle terme dell’imperatore Massimiano, ubicate in corrispondenza dell’attuale corso Europa.

 

San Giovanni alle Fonti - le foto

 

Osserviamo poi, all’interno di apposite teche, alcuni reperti archeologici; si tratta di vasi smaltati, ceramiche, vetri e di alcuni frammenti di mosaico, di colore azzurro, che rivestiva il fondo del fonte battesimale.

 

 

Tra i reperti più importanti ci sono monete di epoche diverse, ritrovate nel canale di scolo. Le monete, offerte dai fedeli, sono di vari metalli, dal rame all’oro, a testimoniare condizioni economiche molto diverse. Le monete, infatti,  valevano in base al tipo di metallo di cui erano fatte.

 

 

All’interno del Duomo, la guida ci fa soffermare su alcune tra le molte vetrate e ci spiega che nel XIV secolo, e per molti secoli seguenti, erano in pochi a saper leggere. Le vetrate erano quindi considerate le bibbie dei poveri. La struttura delle vetrate presenta dei pannelli divisi in quadrati  più piccoli chiamati antelli, mentre la linea che suddivide orizzontalmente gli antelli soprastanti da quelli  sottostanti è detta lanceta.

 

L’anno di fondazione del Duomo è il 1386. E’ in stile gotico-francese; Gian Galeazzo Visconti, infatti, avendo sposato Isabella di Valois, subiva l’influenza della cultura francese. Per questo e anche per prestigio politico, modifica il progetto del Duomo con i caratteri del gotico-internazionale,  tipici delle cattedrali europee del tempo.  Per gli stessi motivi, l’opera viene realizzata in marmo di Candoglia e non in mattoni, come  nello stile padano dell’epoca.

 

 

All’esterno del Duomo osserviamo le altissime guglie, chissà che in una prossima visita possiamo salire sulle terrazze per vederle da vicino. Io ci sono stato una sola volta, ma senza la presenza e le spiegazioni di una guida.

Quella riportata nella foto è la guglia Carelli.

Marco Carelli fu il primo donatore della Veneranda Fabbrica del Duomo; la guglia più antica è appunto dedicata a lui. Egli mise a disposizione della Fabbrica tutti i suoi averi e prenotò, così, un posto in prima fila nella storia di Milano. Con i soldi del mercante si costruì, nel 1395, un elemento architettonico di grande importanza: la GUGLIA CARELLI. Sormontata dalla statua di san Giorgio, questa si trova sull’angolo nord-est della sagrestia aquilonare.

 

 

 

 

 

Infine non poteva mancare la Madonnina, simbolo di Milano. E’ alta 4,16 metri ed è stata collocata sul Duomo nel 1774; recentemente, nel 1970, è stata restaurata.

 

 

 

Di questa visita mi è piaciuta molto la parte dedicata ai sotterranei, anche perché non ci ero mai stato prima. Come sempre capita, ho acquisito nuove conoscenze e quindi giudico positiva l’esperienza. Perciò mi sento di consigliarla a tutti quelli che, come me e i miei compagni, camminano frettolosamente nei sottopassaggi della metropolitana, senza neppure sospettare che, a pochi metri da loro,  ci siano dei resti archeologici di tale importanza.

 

  ffasdfdfdfsfgtserefgvdxgbsfsdzrfgsdfservfserfgbserfgbsrfesrrererererer Michele Capodaglio

(foto di Pietro Ruggeri)