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Strano, vagare nella nebbia!
E’ solo ogni cespuglio ed ogni pietra,
né gli alberi si scorgono tra loro,
ognuno è solo.
Pieno di amici mi appariva il mondo
quando era la mia vita ancora chiara;
adesso che la nebbia cala
non ne vedo più alcuno.
Saggio non è nessuno
che non conosca il buio
che lieve ed implacabile
lo separa da tutti.
Strano, vagare nella nebbia !
Vivere è solitudine.
Nessun essere conosce l’altro,
ognuno è solo.
(Hermann Hesse)
Ispirandoci a questa poesia abbiamo composto alcuni testi sulla nostra esperienza del buio interiore che ci aiuta a meditare sui nostri "perché" quando non capiamo più la giusta direzione nella nostra crescita.
Per me il buio interiore è stato sentire un enorme peso nello stomaco,s di cui non riuscivo a liberarmi; era un dolore che mi rendeva triste, sola e incompresa.
Mi sentivo considerata poco importante per lei.
I miei sentimenti venivano trascurati e sembrava che il mio dolore non le interessasse.
Non sapevo proprio come uscirne.
Mi sentivo tradita dalla mia più cara amica e questo mi faceva male.
Soprattutto non capivo perché si comportasse cosi.
Per la prima volta, vedevo un lato del suo carattere che non conoscevo e che non mi piaceva. Avevo paura che fosse profondamente cambiata.
Ho impiegato molto tempo per chiarirmi: che cosa volevo fare?
Far finta di niente?
Parlarne?
Come?
Avevo paura di affrontare direttamente il problema con lei.
Da un lato temevo che potesse offendersi, dall’altro che negasse tutto.
Mi sentivo sola…
Alla fine ho capito che dovevo scegliere: affrontare con lei questo mio disagio, oppure abbandonarla come amica e smettere di soffrire.
Ho deciso che era un’amicizia importante e quindi volevo tentare di discuterne con lei…
È stato molto difficile, ma ora sono contenta della mia scelta…
Siamo molto diverse, ma abbiamo imparato a parlarci, a tentare di cambiare i nostri difetti…ma soprattutto……….
AD ACCETTARCI!!!!!!!!!
(Alice Bisio)
Come l’autore, io provo un senso di solitudine quando, ad esempio, in famiglia si parla di organizzare qualcosa che non mi piace.
Succede quando si discute di una vacanza invernale, e i miei genitori propongono la montagna, per sciare.
Io cerco di esporre il mio diverso punto di vista, ma non mi sento ascoltata.
Allora mi richiudo in me stessa, mi arrabbio perché mi sento sola contro tutti.
Una volta in montagna, la mia paura aumenta con la frequenza della scuola di sci in cui ci sono ragazzi che non conosco e temo di affrontare piste ed esercizi troppo difficili. Quando, però, il pomeriggio scio con la mia famiglia, mi diverto tantissimo e alla fine della settimana mi sento felice perché ho stretto nuove conoscenze e ho effettuato discese che da sola non sarei riuscita ad affrontare.Capisco allora che, con la fiducia nei miei genitori, nel maestro e anche nelle mie capacità, posso affrontare molte situazioni apparentemente insormontabili.
(Lavinia Toso)
(Dossena Carolina)
(Giornaelli Greta)