sei in Istituto Comprensivo - Di Vona - indirizzo musicale classico - corso A - a. s. 08-09 - pagine delle attività
Qualche giorno fa siamo stati all’osservatorio astronomico di Brera, accompagnati dai nostri professori d’inglese e di italiano. Sul posto siamo stati accolti da una guida che ha gestito l’incontro dividendolo in due parti; una parte introduttiva per spiegarci i concetti fondamentali per l’osservazione del cielo, una seconda parte per il mito di Pegaso. Ci ha proposto di usare lo stesso metodo che utilizzavano gli antichi per guardare il cielo, cioè la curiosità e l’osservazione ad occhi nudo, che per tanti secoli hanno permesso l’osservazione della volta celeste e dei suoi corpi fino alla scoperta del telescopio da parte di Galileo Galilei nel 1609. L’esperta ci ha proposto un’immagine ingrandita ottenuta da un telescopio spaziale che rappresentava il cielo di Milano alle cinque del mattino: abbiamo potuto vedere dei puntini luminosi che sono le stelle e dei corpi più grossi che chiamiamo pianeti o ammassi globulari; inoltre dei puntini più piccoli che sembrano essere polvere. Quanto abbiamo visto nella prima diapositiva non è visibile ad occhio nudo. La seconda immagine che ci ha proposto rappresenta sempre il cielo di Milano in una serata limpida e spettacolare: è difficile poter vedere a Milano un cielo limpido a causa dello smog e delle luci della città, come abbiamo potuto verificare accendendo la luce nella stanza.
Nell’immagine proposta senza nessun ingrandimento abbiamo notato molti punti diversi per grandezza, luminosità e colore.
Abbiamo pensato che i punti grossi fossero i pianeti del nostro sistema solare.
I punti che appaiono vicini si chiamano Pleiadi, i pianeti sono Giove e Saturno, mentre un altro oggetto grande corrisponde ad Aldebaran. Gli antichi si erano già accorti che nel cielo appaiono oggetti diversi: chiamavano punti fissi quelli che nel cielo, nel tempo apparivano nella stessa posizione, e pianeti quelli che si muovevano.
Tra i corpi più grandi e più luminosi c’è la stella Sirio, mentre Venere è un pianeta.
Né le dimensioni né il colore ci dicono se un oggetto nel cielo è una stella o un pianeta. E’ facile vedere il movimento dei pianeti del nostro Sistema Solare perché questi corpi sono vicini a noi, mentre per gli oggetti più lontani è impossibile percepire il loro movimento che nella durata della vita umana sembra non esserci. Inoltre i pianeti riflettono la luce del Sole, mentre le stelle brillano di luce propria.
Nel nostro Sistema Solare, procedendo dal pianeta più vicino al Sole, abbiamo questa disposizione: Mercurio, Venere, Terra, Marte, Giove, Saturno, Urano, Nettuno e Plutone. Plutone, rispetto agli altri pianeti, si muove un po’ storto e gli astronomi hanno deciso di metterlo nel gruppo degli altri oggetti perché troppo piccolo per essere pianeta: è un asteroide.
Giove ha molti satelliti e nell’immagine viene fotografato con un’ombra: è un satellite. I pianeti non fanno parte delle costellazioni.
Una costellazione è un insieme di stelle che sembrano vicine tra loro ma sono lontane e sono legate ad un mito. Tutte le stelle e tutti gli oggetti in cielo girano intorno ad un punto che si chiama Stella Polare e si trova nel Piccolo Carro: questa stella segue pressappoco il Polo Nord. Noi usiamo le costellazioni per descrivere il cielo. La rotazione della Terra intorno al proprio asse provoca il succedersi del giorno e della nottepiù l’effetto di rotazione apparente. La Terra, però, nongira soltanto su se stessa, ma gira anche intorno al Sole. Il movimento attorno al proprio asse si chiama rotazione, mentre il movimento intorno al Sole si chiama rivoluzione. L’effetto del movimento di rivoluzione sono le stagioni. La distanza tra le stelle si misura in anni luce. L’anno luce è la misura dello spazio che percorre la luce in un anno. La distanza tra il Sole e la Terra è di 150 000 000 km. La luce del Sole impiega solo 8’ per arrivare sulla Terra. A seconda delle stagioni si vedono costellazioni diverse. Il Sole in verità è una stella di piccola/media grandezza e rispetto ad altre stelle è piccolissimo. Le stelle possono avere cinque colori: bianco, giallo, arancio, rosso, blu e tutte le loro sfumature. Quando le stelle esplodono producono una specie di nuvolone. Per vedere Pegaso raffigurato in costellazione bisogna avere molta fantasia. Cinque galassie in una costellazione formano il quintetto di Stephan.