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Durante questo anno scolastico abbiamo trattato molte volte volte
Il tema medico-paziente. Non mi era mai successo di riflettere su questo argomento dato che non mi è mai capitato,per mia fortuna,di passare in ospedale l’unico incontro personale che ho avuto con un medico è stato con la mia dottoressa di base con cui io e la mia famiglia,abbiamo un ottimo rapporto.
Ogni lavoro ha la sua etica ed i suoi doveri,il lavoro del medico pero è sicuramente in “scala superiore” rispetto a molti altri. basta pensare che il medico si trova davanti a un malato ovvero ad una persona più debole; tanto che i medici fin dall’antichità prima di praticare la loro professione dovevano sottoporsi(ed ancora lo fanno) ad un giuramento solenne,chiamato anche oggi giuramento di Proclate dal nome del fondatore della prima scuola di medicina.
Dicevamo in classe che il rapporto medico-paziente assomiglia a quello di amicizia poiché consiste in fiducia,rispetto,riservatezza,complicità,lealtà. Io personalmente però credo che il rapporto più equivalente sia quello insegnante-studente:
anche l’insegnante è per lo studente come il medico per il paziente,una figura di sostegno e lo studente è,nel contesto sicuramente “più debole” ovvero “meno sapiente” dell’insegnante;
come il paziente nei confronti del medico. Ci sono delle situazioni in cui il paziente si trova in una posizione di maggiore anogilità
come nel caso delle malattie mentali. Lo abbiamo potuto vedere nell’ottima Fiction “la città dei matti”dedicato a Franco Basaglia ,un famoso psichiatra che è intervenuto nella terribile situazione dei manicomi negli anni 50-60.
Il cambiamento avviene grazie a un diverso rapporto medico-paziente basato sulla complicità,la fiducia ed il rispetto.
Mi ha colpito molto il caso della giovane Margherita,che in realtà non era pazza ma semplicemente ribelle e sentendosi finalmente compresa riesce a ritornare alla vita che il manicomio con i suoi metodi terrificanti le aveva tolto.
Un altro spunto di riflessione è venuto dal libro e dal film “il grande cocomero” dove si tratta la storia dell’incontro tra una ragazzina epilettica e il suo medico.
Fra loro nasce un rapporto privilegiato,che si può notare nella scena in cui il medico si reca fino a casa della ragazzina,Pippi per
Donarle appunto il fumetto di Linus”il grande cocomero” ci sono altri medici che fanno della loro professione una missione , come abbiamo visto nel caso di Gino Strada e i suoi collaboratori che hanno fondato Emergency, andando a curare nei paesi poveri vittime di guerra e costruendoci ospedali.
In conclusione,che sia in un ospedale moderno di una città ricca ed industrializzata, o in un povero villaggio africano,davanti a un malato mentale o fisico,bianco o nero,ladro o lavoratore ciò che deve avere il medico nei riguardi del suo paziente è l’umanità.
Margherita Maggioni 3°E 08.04.2010