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Il giorno 16 gennaio 2009 la classe 2^E si è recata a Palazzo Reale per visitare la mostra sui neoimpressionisti Seurat e Signac.
Il neoimpressionismo nasce nel 1884, quando i due artisti si conoscono e familiarizzano: nell’Isola Grande Jatte i due artisti hanno lavorato molto.
È proprio qui che essi mettono in pratica la tecnica del divisionismo (divisione del colore): consiste nel porre sulla tela i piccoli tocchi di colore puro, che l’occhio dello spettatore mescola con la visione a distanza.
Il neoimpressionismo conosce la sua diffusione alla fine dell’800 con la morte del pittore Seurat.
Con Signac questa tecnica evolve fino ai primi anni del 900, preparando il futurismo.
La mostra viene divisa in aree tematiche e cronologiche. Essa pone molta attenzione sull’evoluzione del neoimpressionismo.
Le aree della mostra
1_ Prima sezione: opere con figure geometriche e squadrate detta “MAISON PLACE”.
2_ Seconda sezione opere raffiguranti le “PERIFERIE”.
3_ Terza sezione: “LAVORIe STAGIONI”.
4_ La quarta sezione è: “MARINE”.
Qui sono rappresentate le spiagge della Bretagna e della Normandia.
Spesso in questo periodo le immagini diventano una poesia che viene musicata e addirittura i quadri vengono sottotitolati dall’autore (l’Allegro Andante, l’Allegro Maestoso…).
È importante questo periodo in quanto le pennellate di colore danno sfogo alle emozioni.
5_ La 5° area riguarda la città: Parigi viene ristrutturata (800) e per gli artisti diventa un “cantiere” chiamato ATELIER (luogo dove si restaurano le opere). A noi è molto piaciuto “Il Can Can” per l’idea di movimento e per le sue linee oblique.
Fonte di ispirazione è anche la città di notte che viene illuminata dalle lampade a gas.
6_ La 6° area raccoglie i ritratti riferiti alla famiglia.
Signac ritrae la madre nella sala da pranzo. Abbiamo anche ritratti di fratelli e così via.
7_ La 7° area mostra dipinti di Signac dopo la morte di Seurat. Egli Scoprirà le bellezze della Costa Azzurra, della Provenza e Saint Tropez.
Il neoimpressionismo annuncia il FAUVISMO dove il colore puro primeggia sulla luce.
La mostra si chiude con “L’agave”, un quadro di Balla che raccoglie l’eredità dei neoimpressionisti.