Giovedì
10 febbraio abbiamo incontrato Roberto Piumini, l’autore di moltissimi libri
per ragazzi, che ha risposto ad alcune nostre domande sui suoi libri e ci ha
fatto “divertire” a modo suo.
Parlando di lucertole
Con
Roberto Piumini ci siamo anche divertiti facendo teatro. La commedia che
abbiamo recitato parlava di una lucertola che voleva prendere tutto il sole per
sé e allora minacciava le altre lucertoline perché se ne
andassero. Le lucertoline allora chiedono aiuto alla
gazza saggia che con una lente scotta la lucertola cattiva e gli fa credere che prendendo tutto
il sole da solo era inevitabile scottarsi. Così le lucertoline
possono tornare a prendere il sole tranquille .
Secondo me Piumini ha iniziato l’incontro in questo
modo per farci avere nei confronti dell’incontro un approccio migliore
divertente (secondo Piumini divertirsi vuol dire diventare altro da sé, come
quando ci si immedesima in una bella storia)
Domande per Piumini
Piumini
ci ha anche concesso una vera e propria intervista
sulle nostre curiosità nei confronti suoi e dei suoi libri e noi ne abbiamo
molto approfittato preparando (sotto consiglio della nostra professoressa)
delle domande da fargli.
?Quando e come hai iniziato a scrivere?
Piumini
ha sempre avuto una passione per le parole ma
all’inizio solo la radio gli interessava . Nel 76 ha scritto la prima storia
che è stata subito pubblicata .
?Qual é il tuo libro preferito?
Piumini
ha risposto a questa domanda dicendo che ha letto molti libri ma che quelli che
gli sono piaciuti di più sono in ordine cronologico: L’iliade,Capitan
fracassa e Il grande Verdum. Piumini ha detto anche che da piccolo aveva pochi libri e li
riteneva quindi preziosi .
?Perchè hai dedicato Motu-Iti a Gordon
Matthew Summer “buona voce”?
Il
primo libro che Piumini ha dedicato a qualcuno è stato Lo Stralisco
in onore di suo figlio che, però, troppo emozionato non lo ha letto per tre
anni! Allora, per farsi perdonare, ha dedicato Motu-Iti
all’autore preferito di suo figlio
?Come ti viene l’ispirazione?
Piumini
dice a questo riguardo che l’ispirazione non è un
termine che gli piace ma che se volevamo una risposta ci saremmo dovuti
accontentare di sapere che a volte le idee per i libri nascono giocando con le
parole mentre a volte da scommesse contro sé stessi.
?Qual è la tua poesia preferita?
Piumini
ci ha risposto che la sua poesia preferita è il
piegatore di lenzuola ma l’unica che sa a memoria è una sua poesia che fa:
“Ciao comodino armadio bambino”.
?Perchè lo Stralisco finisce male?
Se
il bambino dello Stralisco fosse sopravvissuto
sarebbe arrivato qualcuno con un siero, ma la storia non avrebbe più risposto
al desiderio di piumini di creare una storia in cui una persona aiuta
profondamente (in questo caso fino alla morte)
un'altra attraverso l’arte.
?Perchè il pittore dello Stralisco smette
di dipingere?
Ci
sono varie ipotesi riguardo a questo: forse per il troppo dolore, forse perché
sente di aver già dipinto tutto, perché voleva dedicare il suo ultimo quadro al bambino o forse (quintanalisi alla decima potenza della prof) perché avendo
sempre dipinto la vita senza mai viverla, diventare pescatore per lui significa
rinascere.
Piumini
a tutte queste considerazioni ha risposto “può darsi” perché secondo lui è il
lettore a dover decidere e poter sfogare liberamente la sua fantasia.
Considerazioni finali
Secondo
noi questo incontro è stato molto bello e
significativo per vari motivi .
Il
primo è che tramite questa esperienza Piumini ci ha un
po’ trasmesso lo stile di vita di uno scrittore che non avremmo mai potuto
capire senza un incontro del genere. Ci è piaciuto
molto anche il modo in cui ha risposto alle domande che gli abbiamo posto (in
particolare quelle riguardanti lo Stralisco).
Cavalotto Giorgio