Venerdì
25 febbraio 2011 abbiamo incontrato lo scrittore Francesco D’Adamo, uno scrittore per ragazzi.
La
prima cosa che ci ha spiegato è che tutti gli scrittori, prima pensano una
storia, la immagazzinano nella mente e successivamente
la scrivono.
Qualunque
storia può essere raccontata in modo sentimentale, umoristico o con ironia.
Lo
scrittore può decidere di raccontare le storie in modi diversi e ha degli
“strumenti narrativi” che usa per scrivere nel modo migliore possibile.
Il
libro più famoso di Francesco D’Adamo è “Storia di
Iqbal”, che è un libro romanzato che parla di una storia vera. È la vita di Iqbal, un ragazzino pakistano che all’età di cinque anni è
venduto al proprietario di una fabbrica di tappeti dove è costretto a lavorare
circa quattordici ore al giorno.
All’età
di dodici anni Iqbal scappa dalla fabbrica clandestina e si infiltra
in una manifestazione del fronte di Liberazione dal Lavoro Schiavizzato (BLLF).
In quella manifestazione, che celebra la «Giornata
della Libertà», Iqbal decide di raccontare la sua storia e la condizione di sofferenza degli altri bambini nella fabbrica di tappeti in
cui lavorava.
Conosce
Eshan Ullah Khan , il leader del BLLF, che lo accoglie
come se fosse un figlio e, grazie ad Iqbal, fa chiudere la fabbrica dove il
ragazzo era stato sfruttato.
Successivamente Iqbal decide di contribuire alla
liberazione di altri minori come lui e dà un contributo notevole: si infiltra
nelle fabbriche, convince i ragazzi a ribellarsi e con il BLLF fa chiudere
quelle fabbriche.
Iqbal
vince anche una borsa di studio, ma decide di continuare a fare il giovane
sindacalista per contribuire alla fine dello sfruttamento minorile.
Iqbal
è assassinato il 16 aprile del 1995 all’età di tredici anni dalla “mafia dei
tappeti”, come afferma Eshan Ullah Khan.
Il
sacrificio di Iqbal, afferma D’Adamo, è servito a far
capire a molte persone l’errore che stavano commettendo sfruttando i bambini.
“Storia
di Iqbal” è un libro raccontato in FLASHBACK da Fatima
(personaggio inventato), perché l’autore ha preferito narrare la storia con una
voce femminile, piuttosto che attraverso Iqbal, dato che lui alla fine viene
ucciso.
D’Adamo
è costretto a narrare la morte di Iqbal, ma per
renderla più “morbida”, ha deciso di farla raccontare in una lettera da Maria
(altro personaggio irreale), cambiando voce narrante. La lettera inoltre
specifica che Maria non era sul posto quando Iqbal perse la vita, ma è tutto un
“sentito dire”, riuscendo così a mettere la morte di Iqbal sullo sfondo.
Francesco
D’Adamo ha anche affermato che purtroppo i libri non
cambiano il mondo, ma servono a conservare la memoria e a far conoscere i
problemi.
Un
altro libro di questo scrittore è Radio Niente, un libro diviso in due storie
(scritte in precedenza), ma messe insieme da una “cornice”, costituita da una
radio clandestina: “radio niente”, che è trasmessa da
Stella del Mattino.
Le
due storie di Radio Niente sono: l’Astronave e Vil Coyote, e Lupo Omega.
Entrambe
parlano di ragazzi sfortunati di una periferia milanese, che
alla fine, grazie all’amicizia e alla forza di volontà, riescono ad
avere un futuro migliore.
Nella
storia “l’Astronave e Vil Coyote”, alla fine, nella grande
finale di basket, Vil decide di sbagliare il tiro per non far diventare il suo
amico Piotr un disonesto e allo stesso tempo fargli avere un futuro migliore.
“Lupo
Omega” è anche essa una storia di amicizia, perchè Vic
e Omega, si sostengono l’un l’altro nel momento delle difficoltà.
La
morale di “Radio Niente” è l’importanza di fare delle scelte e crescere riuscendo
a distinguere il bene dal male.
Altri
libri di Francesco D’Adamo sono: “Ouiah che era un
leopardo”, “Bazar”,“Johnny il seminatore”, “Storia di Ismael che ha
attraversato il mare”, “Mille pezzi al giorno”, tutti libri che hanno uno scopo
didattico. Ha annunciato che il suo prossimo libro sarà “Stella
del Mattino”, che racconterà della vita diurna della ragazza che trasmette
“Radio Niente”.
I
temi di tutti i libri di D’Adamo sono di tipo realistico, perché parlano tutti
di ragazzi sfortunati, che molte volte vengono
sfruttati.
A
me sono piaciuti molto i libri di Francesco D’Adamo e
ritengo che questo incontro ci sia stato molto utile per farci capire il
mestiere dello scrittore.
Federico D’Angelo
2H